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Breezy - Breezy


Regia:Eastwood Clint

Cast e credits:
Soggetto
: Jo Heims; sceneggiatura: Jo Heims; fotografia: Frank Stanley; musiche: Michel Legrand; montaggio: Ferris Webster; interpreti: William Holden (Frank), Kay Lenz (Breezy), Roger C. Carmel, Marj Dusay; produzione: Universal Malpaso; distribuzione: Cineteca Lucana; origine: Usa, 1973; durata: 105'.

Trama:L'anziano agente immobiliare Frank Harmon, divorziato, superficialmente legato a una donna, Betty, che però sta per lasciarlo poiché si sposa, concede un passaggio in auto a una giovanissima orfanella, Edith Alicia Breezeman, che si fa chiamare Breezy. Dovrebbe essere un'ospitalità di pochi minuti, diventa invece di giorni, poiché la ragazzina si installa nella villa in cui il burbero Frank vive solo sulle colline di Hollywood. Un giorno, quando Breezy gli confessa di amarlo, Harmon cede al sentimento e all'attrazione fisica per lei; poi, suggestionato dai discorsi di un amico e dalla disapprovazione del suo ambiente sociale, egli tronca bruscamente l'idillio. Un colloquio con Betty, però, rimasta vedova dopo non più di una settimana dalle nozze, gli fa comprendere che "un minuto felice a volte può valere tutta una vita". Per cui si riprende Breezy, anche se entrambi sanno che prima o poi il loro legame cesserà davvero per sempre.

Critica (1):Clint Eastwood non poteva interpretare il personaggio di Frank Harmon a causa della sua età. (...) Inoltre, non ha mai recitato in film d'amore ed esita ad avventurarvisi. Al contrario, William Holden, al quale ha proposto questo ruolo, dà il suo consenso immediato. Ha più di cinquant'anni e continua ad essere un seduttore. Eastwood sa che la coppia che formerà con l'adolescente non farà ridere nessuno, al contrario. Per interpretare Breezy, Clint si rivolge ad una giovane attrice sconosciuta in Europa, Kay Lenz, che fino a quel momento non era apparsa che in qualche telefilm.
Con un budget di soli settecentocinquantamila dollari, Breezy è girato totalmente in esterni, in California.
"Abbiamo montato Breezy in un piccolo ufficio vuoto sopra l'Hog's Breath Inn, un ristorante del quale sono in parte proprietario. In meno di tre mesi, tutto il film era pronto, dalla pre-produzione fino al montaggio definitivo..."
Un budget scarso, riprese molto rapide, ma anche uno scacco finanziario.
Questa inattesa cronaca intimista è, pertanto, non solo un divertissement molto affascinante, ma è soprattutto un messaggio filosofico, certamente moralizzatore nelle sue conclusioni, in ogni caso rivelatore delle apprensioni di una società meccanica e gretta nella sua mentalità. In questo modo acquista tutto il suo significato il confronto tra i due universi rappresentati da Breezy, la giovane anticonformista liberata, e Frank, il cinquantenne in preda a problemi da adulti, professionali o personali. Eastwood ci lascia chiaramente intravedere che si tratta molto meno di un fenomeno di generazioni che di una generale concezione della vita. Sta di fatto che soluzioni concrete non sono proposte, si tratta innanzi tutto di un racconto meraviglioso, con happy-end, come piacevano a Hollywood durante il suo periodo di fasto. Ma se i retroterra sociali o politici non sono mai affrontati direttamente, questo film rimane nondimeno una delicata e toccante riflessione moderna sull'inasprirsi dell'età, sull'egoismo della solitudine, di fronte a una nuova filosofia che accetta la vita senza domande né rimpianti. Una precisione psicologica notevole...
Christian Dureau - Christophe L., Clint Eastwood, Editions PaC, 1985

Critica (2):(...)Su una trama tanto tenera quanto gli amori dell'orso e della bambola, la forza del film sta nella sua volontà di non animarlo artificialmente, di concentrarsi su questo solo motivo. Se sa gestire la necessaria identificazione del pubblico con il coraggio di quei due, estraendoli dalla melma morale dei loro rispettivi ambienti, Eastwood non imbroglia per quel che riguarda l'essenziale e sottolinea altrettanto bene il desiderio - certo vago ma percettibile - di imborghesimento di Breezy quanto la paura di Frank davanti a questo completo stravolgimento delle sue abitudini. Egli ha il coraggio di illustrare ampiamente gli stereotipi romantici che ingombrano la testa della ragazza (il mare all'alba, un vecchio cane rognoso come oggetto ideale di transizione) e dà prova di una sincerità sconvolgente quando descrive la codardia di fondo di Frank, solo di fronte al suo riflesso di uomo consumato, di nuovo "a bassa marea" una volta che ha lasciato Breezy. Soprattutto, Eastwood sa già prendersi tutto il suo tempo, con questa nonchalance sentimentale che gli varrà più tardi tutti i consensi, e realizza con successo tutte le scene intimiste valorizzando superbamente i corpi dei suoi due attori. (...)
Frédéric Bonnaud, Les Inrockuptibles

Critica (3):

Critica (4):
Clint Eastwood
(Progetto editoriale a cura di); (Progetto editoriale a cura di); (Progetto editoriale a cura di); (Progetto editoriale a cura di) Redazione Internet; Redazione Internet; Redazione Internet; Redazione Internet (Contenuti a cura di); (Contenuti a cura di); (Contenuti a cura di); (Contenuti a cura di) Ufficio Cinema; Ufficio Cinema; Ufficio Cinema; Ufficio Cinema
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