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Padrino parte III (Il) - Godfather: Part III (The)


Regia:Coppola Francis Ford

Cast e credits:
Soggetto: dal romanzo di Mario Puzo; sceneggiatura: Mario Puzo, Francis Ford Coppola; fotografia: Gordon Willis; musiche: Carmine Coppola - canzone: "Promise Me You'll Remember" (musica: Carmine Coppola; testo: John Bettis) - brani tratti dall'opera "Cavalleria rusticana" di Pietro Ma scagni; montaggio: Lisa Fruchtman, Barry Malkin, Walter Murch; scenografia: Dean Tavoularis; costumi: Milena Canonero; effetti: R. Bruce Steinheimer, Industrial Light & Magic; interpreti: Al Pacino (Don Michael Corleone), Diane Keaton (Kay Adams Michelson), Talia Shire (Connie Corleone), Andy Garcia (Vincent Mancini), Eli Wallach (Don Altobello), Joe Mantegna (Joey Zasa), George Hamilton (B.J. Harrison), Bridget Fonda (Grace Hamilton), Sofia Coppola (Mary Corleone), Raf Vallone (Cardinal Lamberto), Franc D'Ambrosio (Anthony Corleone), Donal Donnelly (Arcivescovo Gilday), Richard Bright (Al Neri), Helmut Berger (Frederic Keinszig), Don Novello (Dominic Abbondando), John Savage (Padre Hagen), Franco Citti (Calo); produzione: Zoetrope Italia – Paramount; origine: Usa, 1990; durata: 162’.

Trama:Nel 1979, a New York, Michael Corleone, sessantenne, ammalato di diabete, tormentato dai rimorsi e stanco di violenza, ha raggiunto la rispettabilità: venduti i casinò di Las Vegas e investito il ricavato, utilizzando i servizi della Banca vaticana, è diventato celebre per le sue opere di beneficenza, cosicché, con l'aiuto di un arcivescovo americano ottiene un'onorificenza della Santa Sede. Alla festa che segue, mentre Mary, la figlia di Michael, si innamora a prima vista del cugino Vincent Mancini che la ricambia, Kay (l'ex-moglie, sempre amata) chiede a Corleone di permettere al loro figlio Tony (che aborre gli affari del padre) di fare il cantante lirico. Pur essendo contrario, Michael cede e poi, per consiglio della devota sorella Connie, accoglie alle proprie dipendenze il nipote Vincent, figlio illegittimo del defunto Sonny, che lo mette in guardia contro il mafioso Joey Zasa. Presto Vincent si dimostra impulsivo e violento, com'era suo padre…

Critica (1):(…) Coppola vi si è dedicato (racconta lui stesso) controvoglia, cedendo al lungo corteggiamento della Paramount durato sedici anni, convinto più dall'esito fallimentare delle sue ultime intraprese che dall'amore per il progetto, e solo a condizione di conservare il controllo totale sull'intero processo produttivo del film. Ottenuta carta bianca su tutto (budget e sceneggiatura compresi), Coppola si è messo al lavoro con la consueta partecipazione. Il risultato è un'epica mescolanza di istanze personali e melodramma popolare, barocca esaltazione delle potenzialità spettacolari del linguaggio cinematografico e pulsioni d'autore. Deciso a farla finita con la saga dei Corleone (se qualcun altro vorrà raccontare le gesta del nuovo Padrino Andy Garcia, si faccia pure
avanti), Coppola mette in scena il più sontuoso e delirante dei funerali, una febbricitante rappresentazione a metà strada fra King Lear e La cavalleria rusticana, un'orgia barocca di amore, denaro e potere ossessivamente dominata dall'idea del disfacimento e della morte. Dopo una prima parte folgorante, il film mette in mostra un ventre molle e una vena crepuscolare, che coincide non a caso con il ritorno in Sicilia, quasi un pellegrinaggio di espiazione sui luoghi della tragedia che avevano segnato la vita del giovane Michael-Al Pacino. Tutta l'ultima parte, infine, è un esaltante tour de force tecnico-sentimentale, un'enfatica successione di coup de théàtre di shakespeariana violenza, sublimati dalla musica di Mascagni e da un frenetico montaggio alternato che si placa solo nell'immagine finale della morte disperata e solitaria del protagonista. Anziché tentare di aggirare in partenza le convenzioni del grande spettacolo hollywoodiano, Coppola gioca in contropiede, assumendole tutte alla lettera, stravolgendole a forza di iniezioni di intensità e accumulazione, piegandole alle ragioni della propria visione, filtrandole attraverso una sensibilità nutrita di autobiografia e allusioni personali. In un certo senso, Il Padrino-Parte III è l'esplorazione dei limiti estremi cui può giungere la drammaturgia classica nelle mani di un autore romantico e visionario. (…)
Alberto Barbera, Cineforum n. 303, 4/1991

Critica (2):

Critica (3):

Critica (4):
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