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Amori di una bionda (Gli) - Lásky jedné plavovlásky


Regia:Forman Milos

Cast e credits:
Soggetto: Milos Forman, Jaroslav Papousek, Ivan Passer; sceneggiatura: Milos Forman, Jaroslav Papousek, Ivan Passer, Václav Sasek; fotografia: Miroslav Ondrícek; musiche: Evzen Illín; montaggio: Miroslav Hájek; scenografia: Karel Cerný; arredamento: Vladimír Mácha; costumi: Zdena Snajdarová; interpreti: Jana Brejchová (Andula), Milada Jezkova (madre di Milda), Vladimir Mensik (Vacovsky), Jana Novakova (Jaruska), Vladimir Pucholt (Milda), Josef Sebánek (padre di Milda), Ivan Kheil (Manas), Jiri Hruby (Burda), Marie Salacova, Josef Kolb; produzione: Filmove Studio Barrandov; distribuzioneCineteca di Bologna; origine: Cecoslovcchia, 1965; durata: 87'.
Riedizione: 2017.

Trama:A Zruce, una cittadina di montagna non lontana da Praga, sono impiegate in una grossa fabbrica di calzature circa duemila giovani operaie che trascorrono il loro tempo libero in un alveare-convitto. La mancanza di uomini sul posto ha giŕ indotto molte delle ragazze ad allontanarsi e della cosa si preoccupa l'anziano e bonario direttore della fabbrica che, rivoltosi all'autoritŕ superiore, riesce ad ottenere unicamente l'arrivo di un gruppo di vecchi soldati della riserva. Nel corso di una festa da ballo, Andula, una intraprendente ragazza, fa la conoscenza di Milda, il pianista dell'orchestra che la invita nella sua camera d'albergo e la seduce. Nei giorni successivi, attesa invano una lettera di Milda, Andula lo va a raggiungere nella capitale, avendole lui stesso indicato l'indirizzo. Giunta nella casa di Milda non lo trova e viene accolta con evidente diffidenza dai genitori di lui, diffidenza che esplode in una serie di rimbrotti al ritorno del ragazzo. Andula, accortasi finalmente dell'inconsistenza dei suoi sogni, ritorna a Zruce ove narra con molta fantasia alle amiche l'incontro amoroso avuto con Milda in cittŕ.

Critica (1):“(…) Un giorno mentre tornavo a casa in auto dopo la mezzanotte in via Vsehrdova, improvvisamente ho visto camminare sul ponte una ragazza con una valigia. Mi sono fermato ed ho chiesto se le servisse aiuto. Cosě mi ha raccontato che era venuta a trovare un ragazzo che aveva conosciuto poco tempo prima da lei a Varnsdorf (un paese a nord della Boemia, confinante con la Germania – nota red.). A Praga perň capii che l’indirizzo che le era stato dato, era falso. Fu lei a raccontarmi della situazione a Varnsdorf, che poi ho utilizzato per il film. Una cittadina vuota dopo la deportazione dei tedeschi, un´enorme fabbrica tessile , molte piů ragazze che ragazzi. A Zruc la situazione era analoga, l’unica differenza stava nella fabbrica, che era nuova e vicino a Praga.“
(Milos Forman sul film)

Dall’espressione spontanea dell’Asso di picche, Milos Forman passa in questo film a una storia controversa che si svolge tra una piccola cittadina e Praga. Si tratta di una trama amara e dolce, tragicomica e commovente, durante la quale riusciamo anche a ridere tra le lacrime, perché da una parte parla di una delusione sentimentale di una ragazza ingenua, mentre in secondo piano gli autori offrono un ritratto provocatorio di tutta la societŕ.
La pellicola si fa gioco dell’ingegneria sociale del regime socialista, che cerca di risolvere la mancanza di uomini celibi a Zruc nad Sazavou, una piccola cittadina boema, cresciuta intorno a una fabbrica di calzature, volendo mandare un gruppo di giovani reclute per un addestramento militare. Per colpa di un errore amministrativo, a Zruc perň riescono a ricevere solamente l'arrivo di un gruppo di vecchi soldati della riserva. All´incontro in discoteca organizzato per far conoscere i soldati alle apprendiste, i militari cinquantenni mezzo imbranati corteggiano delle ragazze imbarazzate nella speranza di riuscire a tradire le proprie mogli. La scena della discoteca con le canzonacce popolari offre uno dei miglior esempi della poetica del ridicolo negli anni sessanta. La fiduciosa Andula resiste alle proposte da parte dei soldati e alla fine pero´ passa la notte con un giovane pianista dell’orchestra di Praga, Milda. Un altro picco tragicomico del film arriva durante la loro scena erotica, dove Milda ripetutamente non riesce a chiudere le tapparelle delle finestre.
Dopo giorni passati invano in attesa di una lettera d‘amore, la fanciulla idealista abbagliata dal miraggio di un grande amore raggiunge Milda a Praga, dove l’aveva precedentemente invitata durante il flirt. La trama culmina nell’assurditŕ della scena in camera da letto, in casa dei genitori di Milda. Il padre, la madre e il figlio discutono, stando nello stesso e unico letto a casa loro, cosa fare con la ragazza disorientata che intanto hanno messo a dormire sul divano in cucina. “Si sono appena sdraiati. Il padre vuole dormire, al figlio piacerebbe che lo mandassero via , cosě potrebbe andare a sdraiarsi sul divano in cucina affianco alla ragazza, ma il tutto viene controllato dalla madre, che un’oscenitŕ simile non sopporterebbe mai a casa propria.” dice Forman stesso. Questa scena č uno dei ritratti in assoluto piů autentici ma anche piů pungenti del conformismo ceco.
Forman mette l’accento, come nei suoi film precedenti, sulle scene di massa, dove la cinepresa viene collocata nella posizione di osservatore occasionale e ritrae in maniera documentaristica piuttosto l’atmosfera del posto in quel periodo invece che la trama in se stessa. Il film č risultato essere il piů visto di Forman in tutta la Cecoslovacchia: sono stati conteggiati piů di due milioni e mezzo di spettatori. Gli amori di una bionda ha perň raggiunto anche una reputazione abbastanza positiva tra gli intellettuali all’estero. Nell’anno 2010 ha infatti raggiunto l‘89esimo posto nel concorso „I cento migliori film della cinematografia mondiale“ della rivista "Empire".
(dal sito ufficiale di Milos Forman milosforman.com)

Critica (2):

Critica (3):

Critica (4):
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