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Casa dei mille corpi (La) - House of 1000 Corpses (The)


Regia:Zombie Rob

Cast e credits:
Soggetto e sceneggiatura: R. Zombie; fotografia: A. Poppas, T. Richmond; musiche: R. Zombie, S. Humphrey; montaggio: K. Himoff; R. K. Lambert; interpreti: Sid Haig (Capitano Spaulding), Bill Moseley (Otis Driftwood), Sheri Moon (Baby Firefly), Karen Black (Signora Firefly), Chris Hardwick (Jerry Goldsmith), Erin Daniels (Denise Willis), Jennifer Jostyn (Mary Knowles), Rainn Wilson (Bill Hudley), Tom Towles (Tenente George Wydell), Matthew McGrory (Tiny Firefly), Robert Allen Mukes (Rufus 'R.J.' Firefly Jr.), David Reynolds (Richard Wick), Irvin Mosley Jr. (Lewis Dover), Joe Dobbs III (Gerry Ober), Walter Phelan (Dottor Satana); produzione: Universal Pictures; distribuzione: Eagle; origine: Usa, 2002; durata: 88'.
Vietato ai minori di 14 anni

Trama:Jerry, Bill, Mary e Denise durante un tour dei luoghi meno convenzionali d'America, si imbattono nel capitano Spaulding che gli narra la leggenda del Dottor Satana. Decisi a trovare l'albero su cui è stato impiccato questo strano personaggio, lungo la strada si imbattono in Baby Firefly, una ragazza rimasta in panne con la sua auto, che per ringraziarli del passaggio li invita a casa sua. Le due coppie fanno così la conoscenza della bizzarra famiglia Firefly, un clan di assassini dediti alla pratica del cannibalismo e di riti satanici e dovranno riuscire a sopravvivere nella 'casa dei 1000 corpi'...

Critica (1):Il vero remake, anche se non dichiarato, di Non aprite quella porta. Per il suo esordio dietro la macchina da presa, l'artista musicale hard Rob Zombie dimostra una conoscenza dei luoghi e degli stereotipi del cinema horror anni '70 molto più precisa rispetto a quella di Michael Bay e di Marcus Nispel. E non irritano desideri dimostrativi o snobismi cinefili: qua e là ci sono, ma restano incanalati a dovere in una struttura che è un sentito omaggio e un inchino a un'Epoca, più che una lezione cattedratica. E poi Rob Zombie dà a vedere anche una certa eleganza di stile abbastanza sorprendente: si veda la sequenza dell'omicidio dei due poliziotti. Se avesse potuto fare quello che voleva, sarebbe venuto fuori un film notevole! E tale è, sia chiaro, ma è evidente quanto ci si sia autocautelati o automutilati per il terrore dell'MPAA, l'organo di censura americano. Si dice in giro che prima o poi dovrebbe saltar fuori un director's cut: mai è stato più desiderato. Così com'è, La casa dei 1000 corpi resta un bell'horror di carne e sangue, con alcuni personaggi indovinati (strepitosi Karen Black battona e Sid Haig clown), trucchi coi fiocchi e un senso di malessere e sporcizia che si sprigiona tanto dai luoghi quanto dai volti e dai corpi. Significa che gli ingredienti sono azzeccati, e che risultano più necessari dieci film così (anche se si tratta di genere e basta), piuttosto che un solo A mia madre piacciono le donne.
Pier Maria Bocchi, FilmTV

Critica (2):Le attese per l'esordio alla regia di Rob Zombie, l'eroe dello shock metal, erano molte. La casa dei mille corpi è infatti stato girato nel 2000, ma prima la Universal, poi la Mgm si sono rifiutate di distribuirlo. Ufficialmente per l'estrema violenza e per la pesantezza di alcuni suoi contenuti. In realtà probabilmente le due major avevano valutato il film per quello che in realtà è, cioè un mediocre miscuglio del cinema gore dell'ultimo trentennio. L'inizio del film in realtà, per quanto sconclusionato, indurrebbe a pensare ad una pellicola originale e divertente ambientata nel negozio di articoli dell'orrore. Ma quando i quattro ragazzi si avventurano nel bosco e sono costretti ad abbandonare la macchina, il gioco è fatto. Ovviamente andranno a finire in una casa isolata, ovviamente troveranno dei pazzi sadici, ovviamente faranno una fine sconsigliabile ai malati di cuore. In pratica La casa dei mille corpi è un remake non ufficiale di Non aprite quella porta (Tobe Hooper, 1974), di cui per almeno un'ora rispetta la trama e lo stile. Si tratta però di sessanta minuti sostanzialmente inutili, in cui ci si prepara senza grande suspence al bagno di sangue finale. Proprio all'inizio di questa seconda parte va segnalata una scena sorprendentemente affascinante (l'uccisione dei poliziotti appena arrivati nella casa), che dimostra come Rob Zombie sia capace di ricreare una certa poeticità gore, ma si ponga troppo spesso dal punto di vista di un fan del genere piuttosto che in quello dell'autore o del regista. Da qui in poi il film, pur non scostandosi dalla tradizione del genere, trova linfa vitale dai suoi sanguinolenti protagonisti. Certo, Rob Zombie spesso crede di avere a che fare con uno dei suoi videoclip, e indugia troppo in inquadrature sghembe o in montaggi sincopati. Per fortuna i mostri del Dottor Satana riescono a ravvivare l'ambiente annientando uno ad uno gli insopportabili ragazzi, in un finale sorprendente solo per chi non ha mai visto un film del genere. Visto il successo del film (costato sette milioni di dollari, ne ha incassati il doppio solo negli Usa), Rob Zombie ha appena finito di girarne il seguito, intitolato The Devil's Reject, con l'allegra famiglia satanista che abbandona la casa e gira l'America armata fino ai denti. (...)
hideout.it

Critica (3):

Critica (4):
Rob Zombie
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