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Basta guardarla


Regia:Salce Luciano

Cast e credits:
Soggetto: Jaja Fiastri; sceneggiatura: Steno, Luciano Salce, Jaja Fiastri; fotografia: Aiace Parolin; musiche: Franco Pisano; montaggio: Marcello Malvestito; scenografia: Luciano Spadoni; costumi: Luca Sabatelli; interpreti: Maria Grazia Buccella (Enrichetta), Carlo Giuffré (Silver Boy), Mariangela Melato (Marisa), Spiros Focás (Fernando); Pippo Franco (Danilo), Riccardo Garrone, Umberto D'Orsi, Ettore G. Mattia, Stefania Pecci, Luciano Salce, Franca Valeri; produzione: Fair; distribuzione: Griffith; origine: Italia, 1971; durata: 106’.

Trama:Una contadina, Enrichetta, assistendo a una rappresentazione di guitti, si scopre la vocazione al palcoscenico. Poiché dimostra qualche dote di soubrette, e più ancora per la sua procacità, il titolare della compagnia, il cantante e ballerino Silver Boy, l'aggrega al gruppo delle ragazze con cui va girando per i teatri di provincia. Assunto il nome d'arte di Erika, l'ex-contadina conosce il successo, nonché l'amore di Silver Boy. Gelosa, la prima donna della compagnia, già legata sentimentalmente al cantante, fa in modo che questi creda che Erika gli è stata infedele. Licenziata, la ragazza entra a far parte della "troupe" di Farfarello, un comico che, diventato impotente in seguito a uno choc, ha però il vezzo di spacciarsi per irresistibile seduttore. Conosciuta la verità su Erika, Silver Boy la raggiunge e si rappacifica con lei; ma una serie di malaugurati equivoci separano di nuovo i due innamorati. Ritrovata infine la ragazza, il cantante la scopre in compagnia di Farfarello, per cui, non sapendo come stanno in realtà le cose, tenta il suicidio. Ormai pienamente convinta del suo amore, Erika corre all'ospedale e si getta tra le braccia di Silver Boy.

Critica (1):Un festoso addio al 1970 dà Basta guardarla, maliziosa parodia sentimentale scritta da Jaja Fiastri, Steno e Salce, e dallo stesso Lu­ciano Salce raccontata col giocondo disimpegno che chiude l'ultima notte dell'anno. Il film narra le piccole avventure della contadinella Richetta, che per amore pianta lo zio prete e passa dai verdi prati della Ciociaria alle tavole miserelle dei palcoscenici di paese, am­maliata dal fascino del capocomico, il canterino Silver Boy dall'aria tenebrosa. Ballando con soave impudicizia (basta guardarla: ha il teatro nel sangue), e conquistando simpatie con la sua ingenuità (« Lei è figlia d'arte? », « No, sono orfana »), la ragazza ribattezzata Erica non soltanto corona il suo sogno d'artista: strappa il bel­l'uomo alla soubrette, e le soffia il posto nel numero più applaudito. Senonché la rivale trama nell'ombra, e riesce a farla licenziare. As­sunta da un comico volgarotto ma di successo, tal Farfarello, che le promette rapida carriera, Richetta rimpiange invece Silver Boy, e alla prima occasione torna fra le sue braccia. Nuovi equivoci dividono la coppia, ma finalmente la verità trionfa: uniti dall'amore, i due allestiranno uno spettacolo che manderà in delirio i critici del «Times », della «Pravda», e dell'«Araldo di Copparolla di sotto».
Cucendo, senz'altra pretesa che lo spasso delle platee, l'antica ironia per i fumetti e l'affettuosa caricatura dell'avanspettacolo, Basta guardarla è un colorito rametto di vischio spruzzato d'umor facile, il quale ricava vivaci riflessi dal mestiere d'un regista che ben conosce il gusto popolare per i tortini di zucchero e pepe, accompagnati da qualche battuta grassoccia. Maria Grazia Buccella, reginetta del gioco, disegna la figurina della sua Richetta di buon cuore e di faccia pulita con coscienzioso brio e svolte carezzevoli, affiancata da un Carlo Giuffré molto spiritoso nella presa in giro del suo Silver Boy. Caratteristi sempre divertenti come Franca Valeri e lo stesso Salce (cui si aggiunge la vulcanica Mariangela Melato nella parte d'una spagnola di Porta Ticinese) accrescono il giubilo e l'indulgenza.
Giovanni Grazzini, Eva dopo Eva, Editori Laterza, 1980

Critica (2):

Critica (3):

Critica (4):
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