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Barakat! - Barakat!


Regia:Sahraoui Djamila

Cast e credits:
Soggetto: Djamila Sahraoui, Cécile Vargaftig; sceneggiatura: Djamila Sahraoui, Cécile Vargaftig; fotografia: Katell Djian; montaggio: Catherine Gouze; interpreti: Rachida Brani, Fettouma Ousliha Bouamari, Zahir Bouzrar, Malika Belbey, Ahmed Benaissa; produzione: Les Films D'ici - Arte France Cinema - Entv Algerie - Bl Prod, - Nomadis Images; origine: Algeria - Francia, 2006; durata: 90'.

Trama:In un'Algeria ancora vittima del fanatismo integralista, una coppia al femminile che richiama da vicino Thelma e Louise, parte alla ricerca del marito della donna più giovane rapito a causa dei suoi coraggiosi articoli. Il loro percorso, denso di pericoli e di scoperte, permetterà anche alle due amiche di conoscersi più a fondo e di accettare le rispettive differenze generazionali.

Critica (1):Amel ha trenta anni, è giovane ed entusiasta, è medico al pronto soccorso, nello stesso ospedale algerino dove lavora l’infermiera sessantenne Khadidja: in un’Algeria vittima del fanatismo integralista, le due donne si ritrovano coinvolte in un viaggio rocambolesco, alla ricerca del marito di Amel, un giornalista scomparso a causa dei suoi “coraggiosi” articoli.Siamo negli anni Novanta, alla vigilia dello scoppio della violenta guerra civile che ha sconvolto l’Algeria, facendo riemergere l’islamismo più radicale e tradizionale: sulle impervie e tortuose stradine di montagna, Khadidja ritrova le astuzie, le riflessioni e le paure del suo passato di combattente contro l’esercito francese. Così inizia Barakat!, film premiato nella sezione Miglior Film Africano, primo lungometraggio della regista Djamila Sahraoui. “Nel mio film – ha dichiarato la regista – non volevo mostrare donne imprigionate e assoggettate, né eroine non realistiche che negano loro stesse in nome della storia. Ho voluto ritrarre donne in movimento (…). Donne che vanno avanti nonostante gli ostacoli, non importa ciò che accade…”.Un viaggio “on the road” che oltre ad essere la scoperta di un divario generazionale, è anche la ricerca di una solidarietà tutta al femminile, tra donne che vogliono scrollarsi di dosso un ruolo che sta loro troppo stretto (Barakat! significa Basta!); senza eroismo, senza alcuna retorica né stereotipo, ma spinte da un netto rifiuto ad essere imprigionate tra tradizione ed integralismo e dal desiderio di superare le ostilità interpersonali per approdare ad una consapevolezza più profonda. Il loro percorso è anche il sintomo di un cinema in fermento, quello algerino, che tenta di rinascere e ancora più significativo perché il film è realizzato da una regista donna.Attraverso il ritratto poetico ma energico e realistico di queste due donne, Djamila Sahraoui trasforma il cinema in un’opportunità per denunciare le discriminazioni, per compiere una ricerca dell’identità di genere, per lanciare – nel meraviglioso finale- un segnale di pace.
dal sito www.festadafricafestival.com

Critica (2):

Critica (3):

Critica (4):
Djamila Sahraoui
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