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Law In These Parts (The)


Regia:Alexandrovicz Ra’anan

Cast e credits:
Origine: Israele, 2011; durata: 101’.

Trama:Una moderna democrazia può convivere con un’occupazione militare prolungata senza contraddire i suoi principi fondamentali? Con la guerra del 1967 che ha portato all’occupazione della Cisgiordania e della Striscia di Gaza, l’esercito israeliano ha imposto leggi, istituito tribunali, condannato e incarcerato centinaia di migliaia di palestinesi, autorizzato mezzo milione di coloni a stabilirsi nei territori occupati. Inoltre ha imposto una giurisdizione militare a lungo termine senza precedenti nel mondo. Gli uomini incaricati di creare questo sistema normativo e di amministrarlo sono magistrati militari che hanno operato come architetti sotto la supervisione della Corte Suprema israeliana. Questi giudici continuano a dover gestire un sistema giudiziario molto complesso, che serve ad amministrare una realtà in continuo cambiamento, tra dilemmi morali e l’esigenza di rispettare il diritto internazionale.

Critica (1):A metà 2004 ricevetti una telefonata che mi avvertiva che Ahmad S., un ragazzo di 16 anni che era stato tra i protagonisti del mio documentario The Inner Tour, era stato prelevato da casa nel cuore della notte da soldati israeliani a volto coperto, accusato di aver lanciato pietre contro una jeep dell'esercito e trattenuto in una prigione di massima sicurezza. Dopo la sua confessione era prevista un'udienza, e la famiglia mi chiese di accompagnarli. Per la prima volta mi trovavo in un tribunale militare israeliano, rendendomi conto del meccanismo con il quale la società di cui faccio parte pretende di amministrare la giustizia nei territori che occupiamo dal 1967. C'erano molte sorprendenti differenze tra i processi civili a cui avevo assistito in normali tribunali israeliani e il processo militare ad Ahmad, ma ciò che trovai più disturbante era che quella che doveva essere una procedura legale, lo sforzo di giudicare un “criminale”, qualcosa che in quanto cittadino rispettoso della legge di uno stato democratico avrei normalmente sostenuto, diventava qui fortemente problematica: questo ragazzo non era parte della società che lo accusava e incarcerava. Né lui né i suoi genitori avevano mai avuto alcun modo democratico per influenzare la legge in nome della quale veniva ora accusato: la legge dell'occupazione, la stessa che permetteva la costruzione degli insediamenti israeliani sulle terre della sua famiglia.
Ra’anan Alexandrowicz, regista

Critica (2):

Critica (3):

Critica (4):
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