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Mario Schifano tutto


Regia:Ronchi Luca

Cast e credits:
Soggetto e sceneggiatura
: Luca Ronchi; montaggio: Silvia Di Domenico; fotografia: Emanuele De Vincenti, Paolo Panno, Michele Soffientini; suono: Bruno Pupparo, Francesco Paris; con: Mario Schifano, Alberto Moravia, Marianne Faithfull, Achille Bonito Oliva, Fulvio Abbate, Mick Jagger, Plinio De Martiis, Anita Pallemberg, Keith Richards, Monica Bei, Fabio Sargentini; produttore: Pietro Valsecchi, Camilla Nesbitt; origine: Italia, 2001; durata: 77.

Trama:A dieci anni dalla scomparsa, questo è il primo e unico film completo su Mario Schifano, uno degli artisti italiani più amati e conosciuti e falsificati del ventesimo secolo.È stato fatto e voluto dalle persone, donne e uomini, che con lui hanno vissuto e lavorato, da chi lo ha amato, seguito, sopportato.Costruito con materiali inediti provenienti dall'archivio privato di Mario Schifano, spezzoni di interviste, videoclip, è un tentativo di cogliere per la prima volta il Iato intimo di un artista "irregolare" in un viaggio nel tempo con i pittori della scuola di piazza del Popolo. Non un film "su" ma "con" Schifano. Appena entrati ci si trova immersi in quegli anni irripetibili di eccessi e creazione, trascinati dal vortice intelligente e per nulla pacificante della sua energia che ci lascia, alla fine, storditi e arricchiti.Ci resta la coscienza che, oltre la fama, oltre la diffusione del suo segno inconfondibile, oltre i flash parassiti della cronaca mondana, Schifano è artista che ancora dobbiamo scavare, godere, studiare.

Critica (1):Mario Schifano tutto vuole rendere omaggio all'intera carriera dell'artista con una iniziativa che lui stesso aveva sollecitato: "Dovete realizzare una mostra di qualità, moderna e virtuale, con pochi quadri dentro le stanze oscure e tante proiezioni. Proiettate immagini ovunque, anche sul pubblico, con i suoni, le mie parole, le musiche, la mia colonna sonora". L'invito è stato raccolto. E in un modo tale che colpisce al cuore.
La repubblica, 6 dicembre 2001

Critica (2):Penso che un intellettuale debba essere sempre estremo, è l'unica qualità che ha l'arte, deve andare in fondo alle cose", confidava Alberto Moravia a Mario Schifano, visitando lo studio di Trastevere. Mario veniva chiamato maestro del dolore perchè sembrava stanco e vestiva di velluto nero", ricorda il gallerista Plinio De Martiis. Sono alcune delle testimonianze sull'artista, scomparso nel gennaio '98, proposte da Mario Schifano tutto, il lungometraggio che sarà presentato in anteprima mondiale al Festival di Venezia il 31 agosto, nella sezione Nuovi Territori. Diretto da Luca Ronchi, collaboratore di Schifano dagli anni '70, e prodotto dalla Nova Films di Pietro Valsecchi e Camilla Nesbitt in collaborazione con Mediatrade e la Fondazione Mario Schifano, il film e' una sorta di autobiografia postuma: attraverso video inediti, spezzoni di interviste e schegge di cinema, attinte dal ricco archivio privato di Schifano, racconta per la prima volta il lato umano e intimo di un artista irregolare. Per ricordarlo, saranno presenti a Venezia anche Achille Bonito Oliva e le 'vedove del rock' Marianne Faithfull e Anita Pallenberg, rispettivamente ex mogli di Mick Jagger e Keith Richards: "I suoi occhi erano di fuoco e aveva uno sguardo che mi consumava", racconta la Faithfull nel film. La Pallenberg rievoca invece un soggiorno a New York nel 1964: "Eravamo al centro di un'inquadratura che conteneva tutta la cultura beat americana". "Era capriccioso, viziato - sottolinea lo scrittore Fulvio Abbate - e questa era una cosa insopportabile, ma tutti avrebbero voluto vivere come lui. E poi, se n'è andato con grande stile. Diceva sempre: 'Mi raccomando lo stile!'".
(www.kataweb.it)

Critica (3):VENEZIA, 31 AGOSTO 2001 - Mario Schifano tutto. È un titolo senza mezze misure, come il personaggio che descrive, il lungometraggio che Luca Ronchi ha dedicato all'artista, prodotto da Nova Films e Mediatrade e proposto oggi nella sezione Nuovi territori. E infatti nel film la figura di Schifano emerge in tutta la sua immediatezza e autenticità, attraverso brani di colloqui e interviste in cui egli si esprime senza remore, attraverso il forte impatto visivo delle sue opere e attraverso spezzoni dei video da lui stesso girati fin dai primi anni Sessanta. È quindi in primo luogo lo stesso Schifano a parlare in questo film su di lui, insieme a una decina di persone che l'hanno conosciuto e che di lui hanno il loro personalissimo ricordo: dal gallerista Plinio De Martiis all'attrice Anita Pallemberg, dall'icona pop Marianne Faithfull al collezionista Gianni Michelagnoli, da Enrico Ghezzi al critico Achille Bonito Oliva e allo scrittore Fulvio Abbate. Testimonianze, le loro, che concorrono a comporre un quadro in cui il personaggio di Schifano domina con la stessa energia e vitalità con cui lo si vede comporre freneticamente le sue opere o parlare della propria vita sregolata, abitare il disordine dei suoi grandi studi che erano un punto di ritrovo per artisti, scrittori ma anche di tanta varia umanità fino a reinventarsi in tarda età nel ruolo inatteso di padre. E con il ritratto di Schifano emergono dirompenti anche il costume e la cultura degli anni Sessanta, prima tappa di una storia che arriva fino ai nostri giorni, fino a quel gennaio 1998 che lo vide andarsene, «con stile» come aveva sempre predicato che era necessario fare, per un arresto cardiaco. A Schifano, in visita al suo studio di Trastevere, Alberto Moravia disse che un intellettuale «deve essere sempre estremo, è l'unica qualità che ha l'arte, che è andare in fondo alle cose». Per ricordarlo sono oggi a Venezia Achille Bonito Oliva, Marianne Faithfull, Anita Pallemberg, Monica Schifano e Enrico Ghezzi, ma anche il sindaco di Roma Walter Veltroni che stasera introdurrà la mostra Mario Schifano Tutto in programma nella capitale a novembre: una rassegna promossa dallo stesso Comune e dalla sovrintendenza ai Beni culturali negli spazi espositivi ex Fabbrica Peroni della Galleria comunale d'arte moderna e contemporanee. Idealmente collegata al film, includerà dipinti, proiezioni e videoclip, vere e proprie installazioni create attraverso tecnologie televisive e interattive.

Critica (4):
Luca Ronchi
(Progetto editoriale a cura di); (Progetto editoriale a cura di); (Progetto editoriale a cura di); (Progetto editoriale a cura di) Redazione Internet; Redazione Internet; Redazione Internet; Redazione Internet (Contenuti a cura di); (Contenuti a cura di); (Contenuti a cura di); (Contenuti a cura di) Ufficio Cinema; Ufficio Cinema; Ufficio Cinema; Ufficio Cinema
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