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Fascisti su Marte


Regia:Skofic Igor, Guzzanti Corrado

Cast e credits:
Soggetto
: Corrado Guzzanti; sceneggiatura: Corrado Guzzanti, Paola Cannatello; fotografia: Corrado Guzzanti, Igor Skofic; musiche: Corrado Guzzanti; montaggio: Cristiano Travaglioli (edizione 2006), Michele Ventrone (edizione 2003); costumi: Isabella Melloni; interpreti: Corrado Guzzanti (Gerarca Barbagli), Marco Marzocca (Freghieri), Lillo Petrolo (Pini), Andrea Blarzino (Santodio), Andrea Purgatori (Fecchia), Andrea Salerno (Balilla Bruno Caorso), Irene Ferri (Capo Amazzone), Caterina Guzzanti (prima amazzone), Simona Banchi (Madonna del manganello), Paola Minaccioni (Befana fascista); produzione: Corrado Guzzanti, Domenico Procacci e Valerio Terenzio Trigona per Kipli Entertainment - Fandango - Studio Uno; distribuzione: Fandango; origine: Italia, 2006; durata: 90'.

Trama:Girato in una cava nei pressi di Roma, racconta l'epopea del gerarca fascista Barbagli (Corrado Guzzanti) e dei sui fidi scudieri dall'arrivo sull'ostile pianeta rosso fino all'imprevisto epilogo passando per grandi scoperte, temerarie avventure, improbabili amori, incontri alieni, e perfino visioni mistiche...

Critica (1):"Perché Fascisti su Marte? Perché gli italiani credono a balle anche più grandi di questa". Corrado Guzzanti non si smentisce e presenta alla Festa di Roma il film spin-off degli esilaranti sketch proposti nel 2002 nel programma televisivo Il caso Scafroglia. Il film che segna il suo debutto alla regia e che ha avuto una gestazione di ben quattro anni ("non vedo l'ora di uscire da questo stato di cattività in cui mi sono cacciato con questa folle operazione", scherza), è stato accolto da grandi applausi alla proiezione in anteprima per la stampa e punteggiato da grandi risate della platea di giornalisti e critici. Prodotto da StudioUno, Fandango e Kipli Entertainment, Fascisti su Marte uscirà nelle sale il 27 ottobre. Il film ruota tutto intorno all'immaginaria scoperta di rilevanza storica fondamentale: una serie di cinegiornali del Ventennio, miracolosamente sottratti alla censura dell'imperante storiografia marxista, riportano in luce una vicenda straordinaria che rende onore e lustro all'era mussoliniana. La conquista e la successiva colonizzazione del pianeta Marte ad opera di un'indomita squadra fascista nell'anno 1939. "È una satira sul fatto che in questo Paese non si arriva mai a verità storiche assodate - sottolinea il regista che è anche uno dei protagonisti della pellicola nei panni del gerarca Barbagli - su fatti storici anche molto importanti. Siamo un popolo facilmente abbindolabile. L'Italia è un Paese dove in campagna elettorale i capi dei due principali schieramenti citano dati Istat completamente diversi e nessuno si premura di assodare quali siani i dati veri?". Nel cast, rimasto in gran parte quello messo su tra amici all'epoca del programma televisivo, figurano anche Marco Marzocco, Lillo Petrolo, Andrea Balzino, Andrea Purgatori, Andrea Salerno, Caterina Guzzanti, Irene Ferri, Simona Bianchi e Paola Minaccioni. Nelle sequenze dei finti cinegiornali d'epoca si vedono anche tre veri protagonisti della politica italiana: Andreotti, Forlani e Cossiga. "Perchè proprio loro e non altri? Perchè mi sembravano tre protagonisti esemplari" dice Guzzanti. E tra i fotogrammi spunta ad un certo punto anche il volto di Licio Gelli: "Allude a tutti quei misteri cospiratori d'Italia, al di sotto della politica" aggiunge il comico che dice di non avere al momento nessuna intenzione di tornare in tv: "La situazione televisiva mi sembra fin troppo fluida. Francamente mi piacerebbe continuare con il cinema. Appena capirò come sarà andata questa avventura che non doveva essere un film e che per una serie di catastrofi a catena lo è diventato". In effetti la genesi di Fascisti su Marte è stata lunga e complicata: "Dopo la fine del programma tv - racconta Guzzanti - eravamo stati sommersi da lettere e mail di fans accaniti degli sketch. Così avevamo pensato di girarne altri, inizialmente immaginando un dvd sequel degli episodi televisivi. Poi abbiamo incontrato Domenico Procacci (il produttore della Fandango, n.d.r.) che ci ha proposto di farne un film. E lì sono cominciati i dolori: anni di alacri riprese e di pazienti lavorazioni. Io sono uno lento e in più mi sembrava impossibile con tutto quello che avevamo girato arrivare ad un prodotto di 90 minuti". Guzzanti spiega anche di aver fatto lunghe ricerche sul linguaggio dell'epoca fascista "con tutti quegli aggettivi e la costruzione delle frasi così farraginosa per poi poterla trasformare in una versione divertente e maccheronica, rinverdita dai luoghi comuni della Seconda Repubblica". Non a caso, insomma, nel film (costato circa un milione e mezzo di euro) si parla anche di "miracolo marziano" e "scelta di campo".
Cinematografo.it/Adnkronos

Critica (2):(...) Passiamo alla parte senza dubbio più importante, ovvero l'aspetto prettamente comico-satirico: le gesta di Barbagli, Fecchia, Santodio, Preghiera e Pini (interpretati dallo stesso Corrado e da quattro amici e colleghi, tra cui altre facce note della tv come Marco Marzocca e Lillo Petrolo) e raccontate da un narratore in stile cinegiornale d'epoca. È proprio la voce narrante che celebra la conquista del pianeta bolscevico compiuta in nome del Duce uno degli elementi più esilaranti dell'intera pellicola, caratterizzata com'è da un lessico obsoleto e altisonante - in parte mutuato dagli autentici cinegiornali e in parte creato all'uopo, con tanto di irresistibili neologismi marziani - e da un atteggiamento tanto genuinamente vicino ai trionfalismi del ventennio da fare quasi tenerezza. Le trovate comiche sono innumerevoli, molte sono memorabili, e non mancano azzeccati riferimenti alla nostra contemporaneità che si affiancano alla satira del fascismo e che ricordano le graffianti parodie del Guzzanti televisivo.
Luca Liguori, castlerock.it

Critica (3):

Critica (4):
Igor Skofic
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