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History of violence (A) - History of violence (A)


Regia:Cronenberg David

Cast e credits:
Soggetto
: Vince Locke, John Wagner; sceneggiatura: Josh Olson; fotografia: Peter Suschitzky; interpreti: Viggo Mortensen (Tom Stall), Maria Bello (Edie Stall), Ed Harris (Carl Fogarty), William Hurt (Richie Cusack), Ashton Holmes (Jack Stall); origine: Usa; durata: 96'.

Trama:Tom Stall conduce una vita tranquilla e serena nella piccola città di Millbrook nell'Indiana, assieme alla moglie avvocato e ai loro due figli. Un giorno, nel suo ristorante, entrano due criminali ricercati, e nel tentativo di salvare clienti ed amici, ma allo stesso di sventare la rapina, si vede costretto ad uccidere i due balordi. Dichiarato e considerato un eroe nazionale, diviene però anche un bersaglio per i media, al punto che la sua faccia è su tutti i giornali e la sua tranquillità non è che un ricordo. Tom cerca di tornare alla vita normale di tutti i giorni, ma nel frattempo in città è arrivato un uomo misterioso e molto pericoloso, un esponente della malavita organizzata, che crede di aver riconosciuto in lui l'uomo che anni prima l'aveva sfregiato irrimediabilmente facendo poi sparire le proprie tracce. Tom deve affrontare non solo il problema della violenza, della confusione e del dilemma dell' identità, ma deve fare i conti anche con la celebrità.Qualunque sia il suo passato, ora Tom Stall deve lottare di nuovo per difendere la propria famiglia.

Critica (1):Chi è realmente David Cronenberg? Gentile quasi-professore con gli occhiali sul naso o psicotico canadese? Pilota o filosofo? Regista o nemico pubblico? Qualunque cosa sia, affronta la sua arte a testa alta. Dovremmo tutti essere grati a Cronenberg, che ci illustra, con dettagli grafici, quanto precaria e falsa sia in realtà la condizione umana. Mostrando ciò che non sarebbe mostrabile, parlando dell'indicibile, ci permette di confrontarci con i nostri demoni, di dare un volto ai nostri incubi e di sbirciare nell'abisso, senza andare mai sotto la superficie. "Dovunque andiate, qualcuno vi osserva; non potete sottrarvi a ciò; non esiste luogo in cui nascondesi; non si sfugge; è tutto un peepshow".
John Costello, dal libro "Tutti i film di David Cronenberg", ed. Lindau

Critica (2): "Anche se tratto da un fumetto, ho pensato che fosse un thriller interessante perché non è come tutti gli altri. È come un film di Hitchcock dove un uomo innocente viene scambiato per qualcun altro da gente senza scrupoli e viene trascinato in un mondo con cui non ha nulla a che fare". Dopo aver incontrato Viggo Mortensen al Festiva di Cannes del 2001, Cronenberg ha subito pensato che fosse il ruolo adatto a lui: "Viggo era perfetto, egli non è solo un attore carismatico, ma ha molte altre qualità che mi hanno fatto pensare che fosse adatto ad interpretare un ruolo complesso. È un maniaco dei dettagli, cosa che io amo molto, è ossessionato dai particolari, da come il suo personaggio dovrebbe muoversi, parlare e vestirsi". "Non credo proprio che la gente vada al cinema, veda scene di omicidi e poi esca fuori ad uccidere. Se questo fosse vero, nel mondo non ci sarebbe più nessuno". "La verità - dice l'autore - è invece che la violenza pervade tutti i nostri rapporti, fa parte della nostra natura, si mescola con tutto, a iniziare dal sesso. Credo che la violenza venga fuori dall'impossibilità di vivere la realtà che vorremmo. Nonostante tutti i nostri tentativi di evolverci, anche attraverso la tecnologia, la violenza continua ad essere una malattia universale. Coltiviamo tutti il sogno di dominarla, così come quello di raggiungere la pace nel mondo, ma per ora tutto questo resta un sogno"
"È una storia molto americana ma comunque universale. L'unico modo per comunicare in modo universale è essere specifico, altrimenti finisci per parlare in astratto. L'idea è raccontare la storia di una persona in particolare in un posto particolare. Questa è una storia di violenza che accade ad una singola persona, ma allo stesso tempo è un film che parla della violenza negli Stati Uniti, della violenza nel cinema e anche della violenza della natura umana in generale". "In generale, noi canadesi riusciamo a vedere meglio degli statunitensi cosa succede lì. È come il pesce che non sa nulla dell'acqua in cui nuota, se sei fuori dall'acqua vedi meglio cosa accade di quando sei dentro. È un film ambientato negli Stati Uniti con attori statunitensi, ma con una troupe canadese ed un regista canadese. È un incrocio fra Canada e Stati Uniti".
David Cronenberg

Critica (3):La violenza non è diabolicamente nascosta nella normalità, ma è "normale". Una storia di violenza è l'esercizio dell'inclusione nell'incubo del quotidiano, perfino quello di una famigliola felice, perfetta che vive in una cittadina del Midwest (anche se il film è girato in Canada) decorata con tutte le segnaletiche folk del genere, a cominciare dal diner, centro di ristoro della comunità, luogo familiare, rassicurante. Il pericolo non verrà solo da fuori, dallo straniero, e neppure dalle depravazioni di provincia come in Twin Peaks. La sua faccia è quella aperta e sorridente di Tom Stall (Viggo Mortensen) che sarà costretto a fracassare la testa e a impallinare due "mostri", appena visti, nel prologo del film, uscire da un motel dopo un orribile massacro, bambina com-presa, pur di non pagare il conto. Senza pudore, Cronenberg forza una struttura di thriller classico, alla Don Siegel, per immettere virus visuali e, in un décalage micidiale, passa dalla più rosea delle realtà al mito dell'uomo che si fa giustizia da sé, criminale in quanto Padre, guardiano della sua proprietà e genia.
Mariuccia Ciotta , il manifesto

Critica (4):È un film notevolissimo che scava nella violenza repressa dell'America moderna. Impreziosito da un paio di superbi cammei (Ed Harris e William Hurt), History of Violence procede come un incubo ad occhi aperti. Per Cronenberg è un'opera quasi minimale, che forse deluderà i fans dei suoi film più visionari; ma che potrebbe segnare una svolta nella sua carriera, il raggiungimento di una più pacata maturità.
Alberto Crespi, L'Unità
David Cronenberg
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