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Jimmy's Hall


Regia:Loach Ken

Cast e credits:
Soggetto: dall’opera teatrale di Donal O'Kelly; sceneggiatura: Paul Laverty; fotografia: Robbie Ryan; musiche: George Fenton; montaggio: Jonathan Morris; scenografia: Fergus Clegg; costumi: Eimer Ni Mhaoldomhnaigh; interpreti: Barry Ward (Jimmy Gralton), Simone Kirby (Oonagh), Jim Norton (Padre Sheridan), Aisling Franciosi (Marie), Aileen Henry (Alice), Francis Magee (Mossy), Karl Geary (Seán), Denise Gough (Tess), Sorcha Fox (Molly), Seamus Hughes (Ruairí), Martin Lucey (Dezzie), Mikel Murfi (Tommy), Shane O'Brien (Finn), Andrew Scott (Padre Seamus), Brían F. O'Byrne (O'Keefe), Donal O'Kelly (Cian), John O'Dowd (Higgins); produzione: Sixteen Jimmy Limited-Why Not Productions-Wild Bunch-Element Pictures-Channel Four Television Corporation-France 2 Cinéma-The British Film Institute and Bord Scannán Na Héireann/The Irish Film Board; distribuzione: Bim; origine: Gran Bretagna-Francia, 2014; durata: 106’. Vietato 14

Trama:Irlanda, 1932 - Jimmy Gralton torna a casa per aiutare la madre a prendersi cura della fattoria di famiglia. Il ragazzo ha passato dieci anni in esilio negli Stati uniti e il Paese che ritrova, dopo anni di guerra civile, ha un nuovo governo ed è pieno di speranze. Spinto dai giovani della Contea di Leitrim, Jimmy accetta di riaprire la "Hall", una sala dove le persone possono incontrarsi per ballare, studiare o discutere. Ma Jimmy sa che la sua decisione e le sue idee progressiste riaccenderanno gli antichi dissapori con la Chiesa e i proprietari terrieri. Infatti, puntualmente, il successo del luogo fa riaffiorare le tensioni...

Critica (1):Jimmy's Hall, l'ultimo in ordine di tempo ma probabilmente anche l'ultimo film di finzione di Ken Loach, contiene molti degli elementi che hanno reso Ken il rosso uno degli autori inglesi più amati. È un film storico come Terra e libertà e Il vento che accarezza l'erba (Palma d'oro a Cannes nel 2006), un film di impegno politico e sociale come Bread and roses e Paul Mick e gli altri ma ha anche la leggerezza di Il mio amico Eric e un tocco da film sentimentale alla Un bacio appassionato. Il settantottenne regista inglese a Cannes aveva detto: "pensavo fosse il mio ultimo film, ma prima guarderò i Mondiali di calcio e poi vedremo cosa porterà l'autunno", mentre recentemente a Birmingham ha dichiarato: "Ci sono così tante storie da raccontare che è difficile ritirarsi. È un tale privilegio poter realizzare un film che mi guarderò ancora un po' intorno e vedrò cosa ne viene fuori. Magari farò un altro documentario come The Spirit of '45 così potrò lavorare dalle nove alle sei". Comunque andrà la sua produttrice Rebecca O'Brien con cui lavora da 25 anni è sicura: "Non sarà il suo ultimo film, Ken realizzerà un doc o un film con un piccolo budget ma Jimmy's Hall è la sua ultima grande produzione".
Il film, scritto dal sodale Paul Laverty, è dedicato ad un personaggio realmente esistito Jimmy Gralton, l'unico irlandese ad essere stato espulso dal suo paese come "immigrato clandestino" senza processo nell'agosto del 1933. La sua colpa era quella di aver costruito una sala da ballo a un incrocio di campagna in un'Irlanda sull'orlo della Guerra civile, una sala dove i ragazzi potessero certo ballare ma anche fare musica, seguire corsi d'arte, tirare di boxe, imparare a pensare con la propria testa. Un luogo pericoloso secondo la Chiesa e i politici locali che erano riusciti a far chiudere la sala e costringere Jimmy a fuggire in America. Dieci anni dopo Jimmy è tornato per prendersi cura della madre anziana, l'ex maestra del villaggio che gestiva la biblioteca itinerante della zona, vorrebbe solo fare il contadino, occuparsi della sua terra ma è un leader carismatico, un attivista e prima i giovani e poi tutta la comunità finiscono per chiedergli di riaprire la sala da ballo. Attirandosi di nuovo le ira dei preti e dei politici.
"La nostra poteva essere solo una storia liberamente ispirata alla vita e ai tempi di Jimmy e non un biopic convenzionale – spiega Laverty – perché nella vita di Gralton figurano eventi storici di carattere pubblico documentati da fonti ufficiali, soprattutto i giornali dell'epoca, ma in un film bisognava far emergere la vita interiore, le contraddizioni, i dubbi di un personaggio". Per riuscire quindi a dare una profondità a Jimmy (che ha il volto dell'attore irlandese Barry Ward, che ha passato due settimane in alcune aziende agricole locali per imparare a falciare con i contadini che lo prendevano per matto, visto che ormai da decenni si fa con i trattori), Laverty ha collaborato con i familiari di Gralton che gli hanno raccontato una serie di aneddoti sul proprio cugino e poi ha integrato utilizzando la propria fantasia soprattutto per l'aspetto più privato. "Ci siamo chiesti se avesse un'innamorata e siamo arrivati alla conclusione che probabilmente aveva un amore segreto" dice Laverty.
Per Ken Loach il film era anche l'occasione di tornare nei luoghi e nei tempi (appena 10 anni dopo) di Il vento che accarezza l'erba ma soprattutto offriva la possibilità di "contraddire l'idea di una sinistra cupa e deprimente, nemica del divertimento e della gioia di vivere". Jimmy's Hall infatti è quasi un film musicale dove il ballo, il canto sono elementi tutt'altro che di sfondo e per il quale è stato investito molto a livello di preparazione. Tutti gli interpreti hanno preso lezioni di ballo a partire dal protagonista, mentre la musica sul set non veniva da una base registrata bensì suonata dal vivo perché, come spiega Loach, "devi vedere la fatica di chi suona. Sono cinquant'anni che lo facciamo nei nostri film, non è certo una novità! Solo così puoi cogliere l'interazione tra i ballerini e i musicisti, altrimenti manca sempre qualcosa". Inoltre anche per quello che riguarda le riprese delle scene di ballo Loach aveva le idee molto chiare su come dovevano essere filmate. "Quando penso alla danza ho sempre in mente i quadri di Degas, dove hai la sensazione di osservare la scena da un palco: non dalla platea ma da un'angolazione laterale da una certa altezza, da cui puoi vedere non solo i ballerini, ma anche quello che c'è tra le quinte".
Al di là di tutto però il valore di questa storia per il regista rimane nel dialogo che può esserci tra un attivista irlandese degli anni Venti del Novecento e lo spettatore di oggi perché Loach è convinto che questa storia parli molto di oggi. Alla presentazione a Cannes infatti ha voluto paragonare Jimmy ad alcune figure del nostro tempo. "Abbiamo bisogno di eroi come Jimmy Gralton, figure carismatiche che si oppongono alle lobby economiche e culturali, ai poteri forti, con coraggio e integrità pur essendo persone modeste. Penso a Julian Assange, a Edward Snowden, a Malala Yousafzai". Chissà che effetto avrebbe fatto a Jimmy essere paragonato ad una diciassette pakistana, Nobel per la pace?
Chiara Ugolini, trovacinema.repubblica.it

Critica (2):

Critica (3):

Critica (4):
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