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Due volte genitori


Regia:Cipelletti Claudio

Cast e credits:
Soggetto: Claudio Cipelletti; fotografia: Marco Gordon; montaggio: Claudio Cipelletti; musica originale: Christian Schmitz (pianoforte), Adalberto Ferrari (sax contralto e clarinetto) - la canzone "In Movimento" è di Marzia Stano, del gruppo Jolaurlo; produzione: AGEDO; origine: Italia, 2009; durata: 94’.

Trama:È un documentario di Claudio Cipelletti (con la collaborazione di Lucia Bonuccelli e Francesco Pivetta), già regista del bellissimo "Nessuno uguale", che racconta ciò che accade all’interno delle famiglie quando i figli fanno coming out. «Ho cercato di entrare in punta di piedi nelle famiglie – racconta Cipelletti – Ho scoperto un universo inaspettato, complesso, di grande fragilità. Questi genitori si sono trovati di fronte a una rivelazione che in un attimo ha cancellato ogni certezza, le fondamenta di ieri e il senso del domani, i presupposti stessi della loro esistenza». Come hanno reagito i genitori alla scoperta? Come hanno affrontato l’idea di aver generato un figlio che improvvisamente li ‘tradisce’?

Critica (1):Dalle sale di un Paese – il nostro – dove la paura del diverso ha ormai lasciato il posto a una sorta di caccia all’uomo (specie se questo non rientra nei canoni prestabiliti – da chi, poi? – dell’eterosessualità), ecco finalmente uscire un’opera filmica capace di affrontare la realtà gay in modo naturale e soprattutto scevro da qualsivoglia pregiudizio o ipocrisia di sorte. E lo fa da una prospettiva tanto inusuale quanto fondamentale: quella dei padri e delle madri di alcuni ragazzi omosessuali. I quali, grazie al prezioso aiuto di AGEDO (Associazione Genitori, Parenti e Amici di Omosessuali), non hanno (più) paura a mettere in condivisione il percorso – tuttora in itinere e fatto (anche) di delusione rifiuto ribrezzo – in cui la scoperta prima e l’accettazione poi della diversità/normalità del proprio figlio li ha instradati. Il tutto nel nome di un amore che poco ha a che fare con la camera da letto di chi si è messo al mondo. Più che un documentario, quello di Claudio Cipelletti (già autore di Nessuno uguale) è una vera e propria seduta terapeutica che può permettere ai genitori di rinascere in quanto tali, portandoli addirittura – attraverso un’informazione finalmente non più deformata – a farsi carico di una causa che fino a poco tempo prima non solo non sentivano come propria ma addirittura osteggiavano. Un film per tutti.
Filmtv.it

Critica (2):Dopo il coming out dei figli si «rinasce» genitori. Papà e mamma intrecciano un dialogo serrato tra loro, con se stessi, con i ragazzi. Claudio Cipelletti ha filmato il momento in cui si esce dalla finzione del non-detto e si fronteggia a viso aperto l'omosessualità. Le scene del video «Due volte genitori» sono toccanti. I genitori appaiono smarriti, fragili di fronte al giudizio del mondo esterno «Colpevoli di aver “sbagliato” – dice Cipelletti –. Il loro ruolo sembra andato in frantumi dinanzi alla improvvisa estraneità di un figlio/figlia che in quanto gay o lesbica appare lontano dal loro progetto di vita».
Il conflitto evolve. «La crisi dura fino a quando con un coraggioso lavoro molti si sottraggono al buio dovuto anche al montante clima omofobico». I genitori accettano «che è possibile essere diversi dai propri figli». E ai giovani cosa succede? «Se ami un ragazzo ne puoi parlare con tutti. Quando ti capita di innamorarti di una donna è diverso. Andavo al liceo e dovevo fingere – racconta Rossella che oggi ha vent'anni – Proteggevo il nostro amore dalle schegge del pregiudizio. Stavo con lei da mesi eppure per molti miei coetanei ero single. Il mio amore non era riconosciuto e questo mi creava un dolore immenso». Arriva il momento del coming out con i genitori. «Cominciai dalle storie che avevo avuto con i ragazzi fino a quell'ultima, la più “spinosa”.
La loro reazione fu pacata: compresi che aspettavano che parlassi. Fu una liberazione. Da che cosa? Dalla paura di essere “scoperti”, dalla negazione di se stessi, dal non vedere riconosciuta una parte della mia identità». La relazione finisce e Rossella si innamora di un ragazzo. «Le definizioni non mi piacciono, ma se proprio dovessi mettere un'etichetta alla mia identità metterei quella di «bisessuale»; non certo quella di «lesbica guarita». Guarita da cosa, dall'Amore? Assurdo».
Delia Vaccarello, l’Unità, 17/2/2009

Critica (3):(...) Due volte genitori racconta diverse famiglie nel momento in cui i figli rivelano la propria omosessualità. Un passaggio conflittuale, faticoso, che mette in discussione molte cose, produce smarrimento, porta a una riflessione inattesa, dai figli ai genitori ai nonni ... L'amore è importante ma non basta. Le famiglie incontrate da Cipelletti hanno saputo aprire una discussione profonda e totale sulle loro certezze. Il film è il punto d'arrivo di un lavoro che ha coinvolto famiglie e regista per due anni, creando un rapporto di confidenza che permette una necessaria e intensa reciprocità.
Il Manifesto, 23/10/2009

Critica (4):
(Progetto editoriale a cura di); (Progetto editoriale a cura di); (Progetto editoriale a cura di); (Progetto editoriale a cura di) Redazione Internet; Redazione Internet; Redazione Internet; Redazione Internet (Contenuti a cura di); (Contenuti a cura di); (Contenuti a cura di); (Contenuti a cura di) Ufficio Cinema; Ufficio Cinema; Ufficio Cinema; Ufficio Cinema
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