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Porno & Libertà (Porn To Be Free)


Regia:Amoroso Carmine

Cast e credits:
Soggetto: Carmine Amoroso; fotografia: Paolo Ferrari; musiche: Fabrizio Fornaci; montaggio: Fabio Nunziata, Luca Manes; effetti: Vincenzo di Natale; interpreti: Riccardo Schicchi, Lasse Braun, Ilona Staller, Judith Malina, Giuliana Gamba, Lidia Ravera, Marco Pannella, Helena Velena, Marco Giusti, Achille Bonito Oliva; produzione: Patrizia Zoratti, Patrizio La Bella per Zut Film, in collaborazione con Danastable e Patroclo Film; distribuzione: I Wonder Pictures; origine: Italia, 2015; durata: 78'. VM 14

Trama:In un paese prigioniero dell'ipocrisia sul sesso, un gruppo di ribelli, attraverso l'arma della pornografia e sulla spinta dei movimenti giovanili di quegli anni, inizia una battaglia contro la censura e il comune senso del pudore, per sfondare le barriere del perbenismo borghese e sconfiggere sensi di colpa e tabù che soffocavano il sesso e l'amore. Dall'italiano Lasse Braun che inventò, lanciò e sdoganò la cultura del porno nel mondo, a Riccardo Schicchi maestro di provocazioni e trasgressioni come l'elezione di Ilona Staller "Cicciolina", la prima pornostar al mondo ad essere eletta in un Parlamento; da Judith Malina al Living Theatre, dai cartoni animati di Siné di Charlie Hebdo a Vincenzo Sparagna di Frigidaire, e ancora da Andrea Pazienza, Giuliana Gamba, Helena Velena, Mario Mieli, Lidia Ravera, Marco Pannella, il Parco Lambro. Letterati, intellettuali, pornografi, pornostar, filosofi e femministe rivelano come la pornografia sia diventata un'arma di cambiamento e di lotta sociale e politica.

Critica (1): Un documentario variegato, informale ma rigoroso, che racconta il ruolo della pornografia, dell’erotismo, delle diverse e mutevoli visioni della sessualità nelle trasformazioni dell’Italia tra gli anni sessanta e settanta. Un’offensiva prettamente pornografica e commerciale, eppure allo stesso tempo culturale e politica, in una Italia stretta tra sessuofobia cattolica da una parte e puritanesimo comunista bacchettone dall’altra. Basti ricordare che fino agli anni settanta si andava in prigione per qualche rivista con foto di seni nudi.
La rivista Playboy, tranquillamente in vendita nelle edicole del resto d’Europa, veniva sequestrata alla dogana, e le donne si facevano portare di contrabbando dall’estero la pillola, vietatissima in Italia. Il documentario è un misto di filmati d’epoca e di interviste più recenti a Lasse Braun, Lidia Ravera, Giampiero Mughini, Marco Pannella, Achille Bonito Oliva, Riccardo Schicchi, Giuliana Gamba, Helena Velena e altri protagonisti dell’epoca. Porno & libertà è divertente, fluido e ben costruito; partendo dalla “rivoluzione porno” riesce a toccare con intelligenza e sensibilità una varietà sorprendente di temi diversi.
Paul Bompard, internazionale.it, 24/6/2016

Critica (2):Il documentario si snoda attraverso un mosaico di interviste, intramezzate da spezzoni di film porno e immagini d’epoca e di repertorio (memorabili quelle della manifestazione di Parco Lambro a Milano nel 1976, una specie di Woodstock tutta all'italiana).
Elemento ricorrente che emerge nel corso del film è come il puritanesimo e il perbenismo nell’Italia degli anni 60-70 fossero sentimenti diffusi non solo, come si può immaginare, negli ambienti più borghesi e cattolici, ma anche fra le frange di opposizione legate alla sinistra e al partito comunista. Ritroviamo questo concetto nelle parole di Mughini e in quelle di Pannella, che ricorda il turbamento di alcuni membri del Partito Radicale alla candidatura di Cicciolina.
Il sesso è qualcosa di irrazionale, e quindi, di conseguenza, poco politicamente controllabile, ed è da ciò che deriva la sua forza prorompente come arma culturale, afferma Giuliana Gamba.
Il regista Lasse Braun, vero e proprio iniziatore di questa battaglia politica combattuta a colpi di pornografia, trova la soluzione contro questa avversione al sesso proprio attraverso la produzione di questo genere. Sarà il primo regista a portare a Cannes un film porno, causando non poco sconvolgimento e stupore.
Ma il punto del discorso è proprio questo: lo shock è cultura, la censura invece la sua mortificazione.
A quasi cinquant’anni di distanza, tanti passi avanti sono stati fatti, ma la tendenza attuale sembra quella di creare una categoria per ogni cosa, dice Helena Velena, un atteggiamento questo che ci dovrebbe mettere sull’attenti. Triste constatare però come ormai sembri difficile ritrovare la spinta e la forza rivoluzionaria che mosse questi primi ribelli.
E allora risuona valido, ieri come oggi, l’appello fatto proprio da Helena Velena prima della proiezione del film, al termine della sua invettiva contro i servizi di streaming che ci distraggono da attività più “ludiche”: “Fate più sesso, siate felici, liberi e rivoluzionari”.
Giuditta Panzieri, biografilm.it

Critica (3):Ci vuole poco a proclamare rivoluzioni, l'importante è non perdere di vista quelle vere. Porno e libertà è in questo senso un documentario da non perdere per come ricostruisce la lotta dei pionieri dell'hardcore nazionale contro le censure operate dalle chiese ideologiche cattocomuniste degli anni 70. (...) II colpo del ko al politicamente corretto lo sferrano (...) le campagne di Pannella e i radicali tramandate dall'abbinamento delle performance di Cicciolina con gli augusti pensieri del filosofo Bobbio.
Valerio Caprara, Il Mattino, 23/6/2016

Critica (4):
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