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Sacro e profano - Filth and Wisdom


Regia:Madonna

Cast e credits:
Soggetto:Dan Cadan; sceneggiatura:Madonna, Dan Cadan; fotografia:Tim Maurice-Jones; montaggio:Russell Icke; scenografia:Gideon Ponte; interpreti: Eugene Hutz (A.K.), Holly Weston (Holly), Vicky McClure (Juliette), Richard E. Grant (Professor Flynn), Stephen Graham (Harry Beechman), Inder Manocha (Sardeep), Shobu Kapoor (moglie di Sardeep), Elliot Levey (Benjamin Goldfarb), Francesca Kingdon (Francine), Clare Wilkie (Chloe), Hannah Walters (Sig.ra Goldfarb), Ade (DJ), Guy Henry (Lorcan O'Neill), Nunzio Palmara (Nunzio), Tim Wallers (Sig. Frisk), Olegar Fedoro (padre di A.K.), Luca Surguladze (giovane A.K.), Steve Allen (Mikey), Gogol Bordello (se stessi); produzione:Semtex Film, Hsi; distribuzione:Sacher Film; origine:Usa, 2008; durata:81’.

Trama:A.K., al secolo Andriy Krystiyan, è arrivato in Inghilterra dall'Ucraina con la speranza di diventare una star della musica con il suo gruppo, i Gogol Bordello. In attesa dell'agognato successo, si guadagna da vivere con ruoli 'en travesti' e divide i suoi sogni di gloria con le coinquiline Juliette e Holly. Juliette lavora nella farmacia dell'indiano sig. Sardeep ma aspira a un futuro da missionaria in Africa, per aiutare i bambini affamati. Holly, invece, nella speranza di essere ammessa al Royal Ballet, per mantenersi sfrutta le sue doti di ballerina praticando la lapdance al Beechman's Exotic Gentleman's Club.

Critica (1):C'è un po' di sacro e profano nell'esistenza di ognuno anzi le due condizioni sono i lati di una stessa medaglia. Parola di Ak, musicista molto sotterraneo che aspettando la rivelazione distribuisce demo delle sue canzoni in giro e guadagna affitto, sigarette e i soldi per le prove del gruppo soddisfacendo le fantasie sadomaso (a dire il vero più maso) di uomini dall'aspetto irreprensibile. Bravi padri di famiglia, manager e quant'altro che adorano farsi frustare, interpretare il cavallo con Ak che è un furioso cavaliere, essere umiliati o giocare alla scuola, uno dei pezzi forti, dove Ak è il maestro armato di frustino, e si fa aiutare dalle due conquiline in miniskirt da liceali e cravattino scozzese. Una si chiama Holly (Holly Weston), studia danza classica con un maestro isterico e non ha un soldo. L'altra è Juliette, fugge da un padre simile ai clienti di Ak che però soddisfaceva i suoi vizi da buon padre borghese sulle figlie, lavora in una farmacia indiana ma vorrebbe andare in Africa a aiutare i bambini affamati. Poi c'è il Professor Flynn (Richard E. Grant), che abita al piano di sotto, è uno scrittore, ha smesso di scrivere quando ha perduto la vista, da allora è incattivito col mondo e non esce più di casa. Ama Ak che gli fa la spesa e gli «ruba» le poesie per metterci su la sua musica gitana arrabbiata. E c'è Sardeep ( Inder Manocha), il proprietario della farmacia che ama Juliette e non ce la fa più a sopportare la famigliona indiana, i molti figli e la moglie che gli urla sempre addosso...
Filth and Wisdom, Sacro e profano appunto, arriva sugli schermi estivi nostrani dopo la presentazione al festival di Berlino, due anni fa, dove venne accolto con delirio mettendo la Berlinale nel caos. Regista del film è infatti Madonna, la star planetaria che però qui decide di rimanere dietro alla macchina da presa non mostrandosi nemmeno per un secondo, come il vezzo di tanti registi vuole. E anzi per questo suo esordio sceglie uno stile indipendente, quasi low budget, di sensibilità delicata, set e passioni molto underground. Pure se in questa scena londinese di musica, sentimento spericolato e irriverenza giovane c'è molto delle sue storie di artista, a cominciare dalla Cercasi Susan disperatamente di Susan Seidelman, la ragazzina coi pizzi e le calze a rete, stessa fantasia sognante e irriverente di un' energia spensierata, di avventure da ragazzi e storie improbabili.
Eugene Hutz, il protagonista Ak, è il cantante «mitraglietta» dei Gogol Bordello (è stato Alex in
Ogni cosa è illuminata), gruppo punk-gitano di tendenza che fa la stessa musica del film, ma realtà dell'autobiografia e scrittura della finzione anche con lui scivolano spesso l'uno nell'altro. Emigrante come Ak solo che negli Stati uniti, dove Hutz arriva da Kiev, abbandonata dopo la catastrofe di Chernobyl quando lui è ancora ragazzino, e dopo sette anni nei campi profughi, storie dolorose e dure che popolano le sue canzoni.
Si ride molto nel film di Madonna, ci sono momenti di tenerezza, buffi e ironici, ma anche di malinconia. In fondo questi personaggi che cercano di vivere come possono, inventandosi mezzi di sopravvivenza non sempre felici, se la portano dentro la tristezza, da un passato vicino e a volte pesante. Holly, coi suoi vestitini a fiori e i golfini rosa da danzatrice, finisce in un locale di lap dance, lei che studia sulle punte col pianoforte, si sente umiliata perché non funziona al palo. Però quando si scatena col gonnellino da studentessa fa il pienone. E mica è felice Ak di dispensare frustate sul culo di quei maschi tristi, in più è pazzo di Holly ma si limita a guardarla mentre dorme. E Juliette coi suoi fantasmi paterni e la sorella tutta vestita di nero che ogni tanto prova a cercarla.
Sacro e profano come le canzoni di Ak, e come le sue lezioni sulla vita di cinismo solo apparente. La scommessa del film sta in questa sua misura, nel gioco bello, spudorato e romantico, di questi ventenni. E di una regista che non ha bisogno di sé, dei grandi apparati spettacolari per farlo funzionare prendendosi il gusto, lei pure, di una scanzonata libertà.
Cristina Piccino,
Il Manifesto, 12/6/2009

Critica (2):"Ho sempre ammirato l'arte di fare film e l'abilità nel raccontare una bella storia. Dopo quasi tre decenni passati davanti a una macchina da presa, ho deciso di mettere i miei soldi e me stessa dalla parte opposta. Filth and Wisdom è stata, essenzialmente, la mia scuola di regia. È stato molto importante per me scrivere la storia, creare i personaggi, essere coinvolta in ogni singolo passo, dalla creazione delle scenografie al montaggio. Sono sicura di aver fatto impazzire tutti i capi-reparto con le mie mille domande senza fine! È stata un'esperienza completa, che mi ha permesso di esplorare e mettere insieme tutte le cose che amo e che m'interessano, dalla letteratura alla musica alla danza. Tutto è iniziato come per un "corto", ma poi mi sono innamorata dei personaggi e ho voluto farli vivere più a lungo, così ne ho creati di nuovi e il "triangolo" A.K.- Holly-Juliette è cresciuto. Terminato il film mi sono resa conto che ognuno di loro rappresenta un aspetto della mia personalità e così l'esperienza si è rivelata tanto artistica quanto terapeutica...".
(
dalle note di regia)

Critica (3):

Critica (4):
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