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Vita ricomincia (La)


Regia:Mattòli Mario

Cast e credits:
Soggetto: Aldo De Benedetti; sceneggiatura: Aldo De benedetti, Mario Mattòli, Steno; fotografia: Ubaldo Arata; scenografia: Gastone Medin; interpreti e personaggi: Alida Valli (Patrizia Martini), Fosco Giachetti (Paolo Martini, suo marito), Eduardo De Filippo (il Professore), Carlo Romano (Croci), Maria Donati (Maria), Nando Bruno (il camionista), Ughetto Bertucci (Righetto), Carlo Rizzo (Armando), Aldo Silvani (il Giudice Istruttore), Galeazzo Benti; produzione: ExcelsaFilm; origine: Italia, 1945; prima distribuzione italiana: Minerva Film; durata: 84'.

Trama:Paolo, dopo anni di prigionia, fa ritorno a casa e ritrova intatto l'affetto della moglie, Patrizia, e del figlio. Mentre sta per ricostituirsi faticosamente una posizione dopo una lunga assenza, viene a scoprire che la donna fu costretta a prostituirsi durante la guerra per salvare il bambino da una grave malattia che richiedeva una costosa operazione chirurgica. Patrizia intanto è ricattata dal seduttore, che minaccia di svelare tutto al marito. Per liberarsi del ricattatore, la donna lo uccide. Il marito, pur tentando di tutto al processo per salvarla, non riesce a perdonarle il tradimento. Interviene a questo punto un amico di famiglia, il Professore, che con sagge parole persuade Paolo della eccezionalità degli eventi che la moglie si è trovata a fronteggiare da sola. Paolo, quando Patrizia viene assolta, è felice di perdonarla.

Critica (1):"Problemi come quelli che Mattòli ha creduto di dover e di poter affrontare sono problemi grossi e veri (ed oggi ad uno stato acutissimo) per essere avvicinati con la melodrammatica e grossolana superficialità, con la stucchevole mediocrità di schemi, col facile cattivo gusto che contraddistinguono Mario Mattòli (...). Purtroppo, a prestare ai film di Mattòli le grazie di un volto aperto e mobilissimo e grandi capacità di attrice, è sempre ed ancora Alida Valli. La quale, fino quando seguiterà ad interpretare siffatte vicende, non troverà mai quel momento non casuale di coincidenza tra la sua più autentica natura e un personaggio che abbia una sua intima e sofferta e dolente verità da consegnare alla gente".
Antonio Pietrangeli, Star, Roma, n. 42, 10/11/1945

Critica (2):È, se non erriamo, il terzo film italiano del dopoguerra e l'idea che l'ha ispirato è buona: quella di dimostrare che nel dramma di questi ultimi cinque anni non soltanto i soldati hanno sofferto, e la rovina non ha colpito solo le case bombardate (...). L'idea è buona (...) e meglio sarebbe risultata se non venisse enunciata più spesso dalle parole che dai fatti. Mattòli, che è un regista intelligente, dovrebbe guardarsi dai dialogizzatori. Tuttavia egli ha saputo darci un quadro, sia pure in alcuni punti un po' enfatico, nel costume italiano d'oggigiorno, e questo è già molto. Gli interpreti hanno fatto del loro meglio, e certi silenzi di Giachetti non sono stati meno efficaci di certe lacrime di Alida Valli e di certe battute di Eduardo De Filippo. Tutto sommato, un film che non stanca e che, in alcuni punti, commuove.
Indro Montanelli, Corriere d'informazione, Milano, 22/12/1945

Critica (3):L'idea rimane, a dir il vero, in superficie, è più nei dialoghi che nell'azione, più enunciata con enfasi che illustrata e vissuta per immagini. E questo forse il maggior difetto della pellicola di Mattòli, che, specie nella seconda parte, ristagna in motivi rifritti ed in ricerche sentimentali. Notevoli, peraltro, alcuni quadri, resi con viva aderenza, della vita di oggi giorno. Interpreti sono la Valli, il Giachetti ed Eduardo De Filippo, tutti all'altezza dei loro mezzi.
Vice, Il Gazzettino, Venezia, 2/01/1946

Critica (4):Benché non al livello dei recenti film italiani importati, La vita ricomincia tratta un tema molto vecchio con intensità ed offre una fine interpretazione della sua affascinante (...) protagonista, Alida Valli (...). La Valli, nella parte della moglie, Fosco Giachetti in quella del marito e Carlo Romano (...) sostengono delle interpretazioni mosse e credibili..
Joely R Littauer, The New York Times, New York, 7 aprile 1947

Regìa semplice e corretta. Il ritmo, un po' lento nella prima parte, diviene in seguito molto scorrevole. Riprese eccellenti, in particolare del fine volto d' Alida Valli. La sequenza d'inizio che mostra le rovine accumulate dalla guerra, ha un valore documentario e situa immediatamente il film nel suo ambiente. Alida Valli è una brava attrice e sa commuovere.
Jean Houssayel, Index della Cinématographie Française 1947, Parigi, 1947
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