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Sabotatori


Regia:Guidetti Nico

Cast e credits:
Soggetto e seneggiatura: Nico Guidetti, Matthias Durchfeld; con: Fernando Cavazzini, Tanja Schwichtenberg, Stefano Cavazzini, Steffen Richterlo; produzione: Mediavision, in collaborazione con Istoreco, POPCult; origine: Italia, 2015; durata: 70’.

Trama:Sabotatori è un film che parla di antifascismo non come fenomeno sociale e politico appartenente ad una Memoria Storica quasi lontana ma come strumento quotidiano di contrasto oggi a certi atteggiamenti violenti e a pratiche antidemocratiche. E’ un film pensato per il cinema e per la diffusione in DVD in tutti quei luoghi e tutte le case dove c'è voglia di riflettere su cosa vuol dire essere Resistenti, Partigiani, Sabotatori.

Critica (1):Un sentiero nel bosco, il silenzio. La luce del sole tra i rami e le foglie degli alberi. Prima lontano, quasi impercettibile, poi sempre più presente. E’ un rumore di passi, di respiri affannati, di voci basse.
Le persone che camminano sono quasi un centinaio. Rifanno alcuni dei vecchi sentieri percorsi a suo tempo, tra l’inverno del 1943 e la primavera del ‘45, da partigiani italiani in lotta contro il nemico nazi-fascista. Lungo il percorso, tra una sosta e l’altra, li aspetta l’incontro con quei pochi, anziani “ribelli” ancora vivi.
E sarà uno scambio reciproco che si muove tra vari paesi europei, tra passato e presente.
Solo tornando sui luoghi di queste storie si può comprendere quel desiderio di giustizia che ha spinto i partigiani a combattere. Ascoltare i luoghi per capire la scelta di divenire partigiano, le sofferenze che essa ha comportato, la paura della morte, le speranze di un futuro diverso, fatto di uguaglianza.
Un sogno da costruire con la forza della ragione e della solidarietà che nasceva da un gruppo di uomini e donne liberi.
Il film, in particolare, racconta la storia di Fernando Cavazzini, anziano ex partigiano di Reggio Emilia, capo della Squadra Sabotatori Demonio con il nome di battaglia Toni, da sempre uno dei testimoni più importanti dei “Sentieri Partigiani”.
La sua storia si intreccia poi con quella di altri “sabotatori”: Tanja, ragazza di Amburgo, educatrice impegnata politicamente nel sociale, che vive in un progetto di casa collettiva e viene ogni anno in Italia per partecipare ai sentieri.
Poi ancora Steffen, trentenne di Pirna, vicino a Dresda, una delle roccaforti dei gruppi neonazisti tedeschi, dove ha fondato più di dieci anni fa l’associazione culturale Akubiz, che raccoglie giovani impegnati in numerose iniziative culturali antirazziste e antifasciste; anche lui, da anni, è assiduo frequentatore dei Sentieri Partigiani in Italia.
E infine Stefano, che vive in una banlieu alle porte di Parigi e qui porta avanti la sua attività di musicista “impegnato”.
(dal sito del film)

Critica (2):(...)
Perché i sabotatori?
«Ci piaceva la figura dei sabotatori, non solo nell’esperienza della Resistenza, ma anche a livello esistenziale, nel senso di una o più figure che “fanno saltare” un certo ordine del mondo».

Quando sono iniziate le riprese?
«Abbiamo iniziato nel settantesimo anniversario della Resistenza, nel 2013, quando il partigiano Toni (Fernando Cavazzini, capo della squadra sabotatori “Demonio”, ndc), la cui storia e l’esperienza di sabotatore ci aveva sempre affascinato, compiva 90 anni. Volevamo raccontare la sua storia e attraverso il suo e altri racconti che vi si intrecciano, riflettere sul valore della Resistenza e dell’antifascismo oggi, partendo dall’esperienza dei Sentieri partigiani, che ha un respiro europeo».

Non solo Reggio e l’Appennino sono coinvolte allora.
«La storia di Toni si intreccia con altre tre storie, tra Francia e Germania. Ci piaceva l’idea di dare una visione europea della Resistenza e dell’antifascismo. D’altronde ai Sentieri partigiani partecipano tutt’oggi soprattutto dei tedeschi: con questo film tutti possono “camminare” sui Sentieri partigiani».

Nel film si intrecciano memoria e storie di Resistenza, che arrivano fino al presente. In che modo?
«Uno dei protagonisti sta a Ivry, nella banlieue parigina, in una delle zone in cui il Fronte Nationale di Marie Le Pen è cresciuto molto in questi anni. Un’altra storia parla dell’impegno contro il neonazismo di alcuni ragazzi vicino a Dresda, mentre l’altra esperienza è quella di una ragazza che vive ad Amburgo, nel quartiere operaio di Sankt-Pauli in una casa condivisa e lavorando come formatrice. Si può dire che il documentario cerca di mostrare come sia possibile declinare i valori e l’esperienza dell’antifascismo al presente, non limitandosi a una semplice commemorazione».

Perché non un film?
«Il documentario credo che permetta di mantenere maggiormente il “valore della storia”, non limitandosi ad avere una funzione celebrativa. “Sabotatori” è il racconto di un’estate, c’è un forte legame con la natura, il tempo e il piacere del camminare: non parla solo del passato e memoria, ma anche di cosa accade nel nostro tempo». (...)
Daniele Valisena, dall’intervista a Nico Guidetti, gazzettadireggio.it, 2/2/2015

Critica (3):

Critica (4):
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