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Niña dei tuoi sogni (La) - Niña de tus ojos (La)


Regia:Trueba Fernando

Cast e credits:
Sceneggiatura
: Rafael Azcona e David Trueba, basato sulla sceneggiatura di Carlos López e Manuel Ángel Egea; fotografia: Javier Aguirresarobe; musica: Antoine Duhamel; scenografia: Juan Botella; costumi: Lala Huete e Sonia Grande; interpreti: Penélope Cruz (Macarena Granada), Antonio Resines (Blas Fontiveros), Neus Asensi (Lucia Gandía), Jesús Bonilla (Bolnilla), Loles León (Trini), Jorge Sanz (Julián Torralba), Rosa María Sardá (Rosa Rosalea), Santiago Segura (Castillo), Mirosláv Táborsky (Vaclav), Johannes Silberschneider (Joseph Goebbels), Karel Dobry (Leo), Götz Otto (Heinrich), María Barranco (Moglie dell’Ambasciatore), Juan Luis Galiardo (Ambasciatore); produzione: Cartel, Fernando Trueba e LOLAFILMS; origine: Spagna, 1998; durata: 121’.

Trama:Spagna 1938. La guerra civile è in pieno svolgimento. Anche l’industria cinematografica si trova divisa in due fazioni, con gli studi di Madrid e Barcellona in territorio repubblicano. Tuttavia, nell’ennesimo tentativo di rafforzare la collaborazione tra il generale Franco e Adolf Hitler, la Germania invita un gruppo di produttori spagnoli, vicini al nuovo regime, a girare negli studi UFA di Berlino, una doppia versione – una in tedesco, l’altra in spagnolo del dramma andaluso “La ragazza dei tuoi sogni”. Felici di lasciarsi alle spalle la guerra nel paese d’origine, il piccolo gruppo di spagnoli, guidato dal regista Blas Fontiveros, inizia a filmare nella Berlino di Hitler. Presto, tuttavia, questi si rendono conto di essere fuggiti da una guerra solo per imbattersi in un’altra e che l’ospitalità dimostrata dal Ministro della Propaganda tedesco Joseph Goebbels ha molto a che vedere, in realtà, con il fascino dell’attrice Macarena Granada. Come se non bastasse, le sole comparse andaluse che i tedeschi sono stati in grado di trovare per il film sono alcuni ebrei e zingari provenienti da un campo di concentramento. È da allora che in ognuno degli spagnoli comincia a insinuarsi il dubbio se la vita non sia più importante di un film...

Critica (1):Si può trovare sempre e ovunque lo spunto per una risata, anche nei momenti tragici della Storia. Lo hanno dimostrato Benigni con La vita è bella o Radu Mihaileanu con Train de vie, ne è convinto Fernando Trueba, 44enne regista spagnolo, che in La niña dei tuoi sogni (La niña de tus ojos) racconta la vicenda di una troupe spagnola che nel 1938, in piena guerra civile, va a Berlino a girare un film negli studi dell’Ufa, quasi a suggello dell’amicizia tra Hitler e Franco. [...]
«Per noi, autori degli anni Novanta, non è il caso di parlare di una sfida se ambientiamo una commedia nel nazismo. Fu molto più coraggioso Lubitsch, che fece Vogliamo vivere nel ’40, raccontando di un gruppo di attori che si ribellavano all’invasore. Lubitsch corse un grave rischio: era tedesco. sapeva bene che arma formidabile poteva diventare l’umorismo» dice Trueba.

Lei pensa a questo film da sei anni. Perché tanto tempo?
Ho letto una sceneggiatura mentre preparavo Belle Epoque, era uno di quei testi in cui l’idea è talmente bella che il film rischia di non essere all’altezza [...]. Ci abbiamo lavorato molto [...] soprattutto per mettere a punto i personaggi, io ho bisogno di amarli, devo passarci un anno di vita, non potrei se mi fossero antipatici.

La vicenda del film si basa su circostanze vere…
È sconvolgente che gli spagnoli andassero a girare in Germania i loro film comico-musicali, è un segno di come si faceva il cinema allora. [...] Un altro elemento preso dalla realtà è l’uso dei prigionieri politici come comparse, affamate e non pagate. Leni Riefenstahl usò i gitani per un suo film, ed è l’unica accusa che si potè portare contro di lei al processo di Norimberga”.

Anche Goebbels innamorato è credibile…
Goebbels era molto interessato al cinema ed ebbe parecchie storie sentimentali con attrici. Una volta diede addirittura le dimissioni da ministro del Reich [...] voleva scappare con Lidia Barova, un’attrice cèca dell’epoca[...]. Ma Hitler lo chiamò: «Noi dobbiamo pensare al destino dell’umanità, non abbiamo una vita privata», gli disse, e la Barova fu accompagnata alla frontiera ed espulsa.

Lei ha detto di essere un laico con un unico dio, Billy Wilder ...
[...] Io sono nato in una famiglia povera, eravamo otto fratelli, il cinema era il massimo del divertimento. Da ragazzino conoscevo solo gli attori, ma una volta mi capitò di vedere per due volte di seguito un film e mi resi conto della costruzione, di come un episodio o una battuta nella prima parte aveva un seguito nella seconda. Era Arianna, una commedia dall’architettura perfetta. Da allora cominciai a vedere i film con occhi nuovi.

Lei non ha mai nascosto la sua opposizione alla destra. Come vive nella Spagna di oggi?
Sono successe strane cose. I socialisti al governo hanno dovuto prendere decisioni di “destra”, ora il governo di destra a volte si comporta come la sinistra non avrebbe mai osato. Perciò adoro Moretti, la mia identificazione con «di’ qualcosa di sinistra» è totale, Aprile mi fa ridere (e soffrire) fino alle lacrime. In realtà non mi sono mai iscritto a un partito, mi definisco di sinistra perché credo che da quella parte ci sia ancora attenzione verso la parte povera della società. Ma una parte di me oggi è pessimista, vedo che molte persone di sinistra si sono stancate di lottare, sembrano pericolosamente pronte alla resa e al silenzio.
Maria Pia Fusco, La Repubblica, 9/10/1999


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Fernando Trueba
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