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1938 Diversi


Regia:Treves Giorgio

Cast e credits:
Sceneggiatura: Giorgio Treves, Luca Scivoletto; fotografia: Sammy Paravan; montaggio: Valeria Sapienza; musica: Lamberto Macchi; suono: Mirko Guerra, Guido Spizzico; interpreti: Roberto Herlitzka, Stefania Rocca, Alessandro Federico, Mario Avagliano, Roberto Bassi, Luciana Castellina, Alberto Cavaglion, Rosetta Loy (e altri); produzione: Tangram Film, Sky Arte; origine: Italia, 2018; durata: 65’.

Trama:1938-2018: ottant’anni dalla promulgazione delle leggi razziali fasciste. Un anniversario importante e purtroppo ancora molto attuale. Ottant’anni fa il popolo italiano, che non era tradizionalmente antisemita, fu spinto dalla propaganda fascista ad accettare la persecuzione di una minoranza che viveva pacificamente in Italia da secoli. Come fu possibile tutto questo? E quanto sappiamo ancora oggi di quel momento storico?

Critica (1):1938 Diversi vuole raccontare che cosa comportò per gli ebrei italiani l’attuazione di quelle leggi e come la popolazione, ebraica e non, visse il razzismo e la persecuzione.
Il film mostra gli articoli, le vignette, i fumetti, i filmati con cui nel volgere di pochi mesi gli ebrei vennero trasformati prima in “diversi”, poi in veri e propri nemici della nazione. Racconta le conseguenze sulla vita di ogni giorno degli ebrei italiani all’indomani delle leggi, sia attraverso la voce di alcuni testimoni, sia attraverso la ricostruzione animata di alcuni episodi di discriminazione e umiliazione. Importanti studiosi aiutano a rileggere questo drammatico passaggio storico sotto una luce nuova, capace di illuminare il ruolo decisivo dei mezzi di comunicazione di massa in una delle più tragiche persecuzioni razziali dell’umanità.
labiennale.org

Critica (2):Nel maggio 1940, sfuggendo alle leggi razziali fasciste, i miei genitori riuscirono a lasciare Torino e a imbarcarsi sull’ultima nave che andava in America.
Il produttore Roberto Levi, rimasto in Italia con la famiglia, ha subìto le conseguenze delle leggi razziali fino a una provvidenziale fuga in Svizzera.
Il film nasce dunque da un profondo bisogno di sapere, capire e far conoscere. Anche perché quegli eventi, seppur in modi diversi, tornano a ripetersi e a minacciare il nostro futuro. Mai come ora la frase di Santayana “chi non conosce il passato sarà destinato a riviverlo” ci deve essere di ammonimento.
(commento del regista)
labiennale.org

Critica (3):“Diversi”. Se ne occupava Frederick Wiseman in Titicut Follies, quando entrava in un manicomio criminale del Massachussets. Attraverso i corpi e la follia dei malati, il grande documentarista attaccava l’istituzione, e la sua l’incapacità di riconoscere l’altro come persona, non come un essere inferiore.
1938 Diversi parte dalle intolleranze, dall’anticamera dell’Olocausto. Qui le vittime non hanno nessuna patologia, la loro unica “colpa” è quella di essere ebrei. Il regista Giorgio Treves racconta una pagina nera della storia italiana, quella delle leggi razziali promulgate dal fascismo. Il 18 settembre 1938 Mussolini le preannunciava in un discorso da Piazza dell’Unità a Trieste. Ma che cosa si nascondeva dietro a questo atto di violenza? L’Italia era un Paese antisemita prima dell’ascesa del Duce? Treves risponde con i filmati dell’epoca, con la lettura di articoli di giornale e documenti ufficiali. Ripercorre gli anni della propaganda, dal cinema alla manipolazione delle notizie sui quotidiani. Ci spiega come il razzismo fosse alla base della politica fascista nella costruzione del suo “impero” coloniale. Già nella guerra “di conquista”, la prima discriminazione era verso le persone di colore.
(…) 1938 Diversi indaga sul passato, intervista i testimoni, chi ha davvero vissuto quel periodo così buio. Treves vuole alimentare la memoria, permettere alle nuove generazioni di conoscere quello che anche i libri di scuola tendono a confondere. Il documentario è diviso in capitoli, e utilizza anche i disegni per restituire le immagini del tempo, come quella di un bambino cacciato dalla sua classe perché non ritenuto degno di stare in mezzo agli altri.
“Ariani” contro esseri inferiori: un modo di pensare che rischia di non morire. “Il fascismo può tornare sotto le spoglie più innocenti. Il nostro dovere è di smascherarlo e di puntare l’indice su ognuna delle nuove forme – ogni giorno, in ogni parte del mondo”. Parole di Umberto Eco, che oggi fanno tremare per la loro attualità.
Gian Luca Pisacane, cinematografo.it, 4/9/2018

Critica (4):
(Progetto editoriale a cura di); (Progetto editoriale a cura di); (Progetto editoriale a cura di); (Progetto editoriale a cura di) Redazione Internet; Redazione Internet; Redazione Internet; Redazione Internet (Contenuti a cura di); (Contenuti a cura di); (Contenuti a cura di); (Contenuti a cura di) Ufficio Cinema; Ufficio Cinema; Ufficio Cinema; Ufficio Cinema
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