RETE CIVICA DEL COMUNE DI REGGIO EMILIA
; Archivio film Rosebud; ; Archivio film Rosebud
Torna alla Home
Mappa del sito Cerca in Navig@RE 

 > Aree tematiche > Cultura e spettacolo > Archivio film Rosebud > Elenco per titolo > 

Juha - Sputnik OY


Regia:Kaurismäki Aki

Cast e credits:

Sceneggiatura: Aki Kaurismäki, basata sul romanzo di Juhani Aho; fotografia: Timo Salminen; assistente alla regia: Erja Dammert; montaggio: Aki Kaurismäki; musica: Anssi Tikanmäki; interpreti: Sakari Kuosmanen (Juha), Kati Outinen (Marja), André Wilms (Shemeikka), Markku Peltola (guidatore), Elina Salo (sorella di Shemeikka), Ona Kamu, Outi Mäenpää, Tuire Tuomisto (donne di Shemeikka), Tatiana Soloviova (ballerina), Esko Nikkari (capo della polizia rurale), Jaako Talaskivi (guardia del corpo), Piitu (cane di Juha); produzione: Aki Kaurismäki; distribuzione: Keyfilms, origine: Finlandia, 1999; durata: 78’.


Trama:Juha e Marja vivono felicemente nella loro casa di campagna nonostante la lotta quotidiana contro la povertà. Un giorno arriva dalla città Shemeikka, uomo ricco e senza scrupoli che si invaghisce di Maja.

Critica (1):Juhadi Aki Kaurismäki è l’ultimo film muto del Ventesimo secolo. Il regista scrive: «La letteratura è piena di drammi basati su triangoli amorosi, ma, fra questi, per il modo profondo in cui sono trattati e capiti i sentimenti di tutte e tre le parti, pochi superano Juha (1911) di Juhani Aho. La storia, semplice e di grande forza espressiva, piena di dettagli realistici, pareva fatta apposta per essere rovinata dal mezzo cinematografico. Il progetto di un film tratto da Juha mi era venuto più o meno nello stesso periodo in cui, col compositore Anssi Tikanmäki, avevamo pensato di fare un film muto. Un bel giorno abbiamo avuto la brillante idea di mettere insieme le due cose e la catastrofe era fatta. Non mi sorprende che, negli ultimi decenni, quasi tutti i tentativi di fare un film muto siano stati in un modo o nell’altro dei fallimenti (ad esclusione di Mon Oncle di Tati); la facilità di spiegare tutto a parole ha inquinato il nostro modo di raccontare storie, riducendolo a una pallida ombra rispetto al cinema delle origini. Noi non siamo più in grado di fare film come Broken Blossom, Sunrise o Queen Kelly; da quando il cinema ha cominciato a giocare coi borbottii, con il ‘bla bla’ e coi ghiribizzi di parole, le storie hanno perduto la loro purezza e il cinema la sua essenza: l’innocenza». Kaurismäki, comunque, odia impegolarsi nella coerenza e, due mesi dopo, riferendosi alla dichiarazione precedente, a un intervistatore di Le Monde, dichiarava: «Per giustificare l’assenza di dialogo in Juha ho chiamato in causa l’innocenza che il cinema, con l’avvento del parlato, avrebbe perduto: adoro mentire.» La storia di Juha è stata filmata in precedenza tre volte – nel programma delle Giornate è inclusa anche la versione, notevolmente diversa, realizzata in Svezia nel 1920 da Mauritz Stiller – e ha ispirato due opere liriche. Juhani Aho (1861-1921) è stato una figura di grande rilievo nel periodo d’oro di fioritura delle arti in Finlandia che va dagli ultimi anni dell’800 ai primi del ’900. Lo scrittore fu il primo, nel 1897, a scegliere le rive del lago Tuusula come propria dimora e gli amici artisti che ne seguirono l’esempio – J.H. Erkko, Pekka Halonen, Eero Järnefelt e Jean Sibelius – formarono un’importante e influente colonia artistica. Aho, che era un giornalista, fu il primo scrittore finlandese professionista. Egli, principalmente, prese i suoi temi dal folklore finnico, anche se le sue opere contenevano dei precisi riferimenti ai movimenti letterari moderni e, in particolare, al realismo. Non a caso lo scrittore aveva tradotto le opere di Kielland, Daudet, Hugo, Maeterlinck e di Selma Lagerlöf. Aho sposò la pittrice Venny Soldan Brofelt (1863-1945) e i suoi due figli [...] divennero in seguito due stimati produttori e registi di documentari [...]. Kaurismäki ambienta la vicenda – che nel romanzo di Aho si svolge nel ’700 – in un non meglio specificato tempo “moderno”, con macchine e motociclette. Juha, un commerciante storpio, vive in un villaggio con la moglie Marja. [...] La loro vita è tranquilla e noiosa. Un giorno una macchina di lusso si ferma nel villaggio per un guasto e Juha provvede alla sua riparazione. Il guidatore della macchina, un tale di nome Shemeikka, apparentemente un riccone, corteggia Marja e le propone di fuggire con lui. La donna rifiuta, ma, dopo la partenza dell’uomo, comincia a truccarsi il viso e a vestirsi in modo provocante. Un giorno Shemeikka fa ritorno al villaggio e riprende il suo corteggiamento. Marja fugge con lui, lasciando Juha solo e disperato nonché oggetto di scherno da parte dei crudeli abitanti del villaggio. Nel frattempo, dopo aver passato una notte insieme, Shemeikka conduce Marja in un bordello di cui è tenutaria la sorella (la parentela nel film è meno chiara che nel romanzo). Marja riesce sulle prime a evitare di prostituirsi e accetta di lavorare come sguattera. Poi, cede. Juha intanto medita di vendicarsi. Affila un’ascia e, portandola con sé, segue la coppia in città. Qui sorprende Shemeikka nel bordello. Shemeikka gli spara, ma Juha, prima di morire, lo uccide con l’ascia. Marja, sconsolata, parte da sola.
Kaurismäki dimostra di conoscere e di saper usare con grande sensibilità i mezzi espressivi del muto e le esasperazioni del melodramma, di cui è ormai un vero specialista. Prima di cimentarsi si è documentato visionando moltissime pellicole mute e, soprattutto, appaiono chiare le influenze di Sunrise. La storia è raccontata seguendo gli stilemi dei tardi film muti, con alcuni brani di dialogo intelligibili dal labiale degli attori e poi trascritti nelle didascalie. La recitazione è eccellente, e deve esserci almeno una verità simbolica nella risposta data da Kaurismäki a chi gli chiedeva come avesse preparato i suoi attori a lavorare in un film muto: “Non gliel’ho mica detto che sarebbe stato muto.”
La musica è ottimamente concepita e, solo a tratti, vengono introdotti senza forzature alcuni effetti sonori sincronizzati - il rumore del motore dell’auto, l’ascia che viene arrotata, la canzonetta francese cantata dalla madame del bordello.
David Robinson, Giornate del Cinema Muto, a cura di Cineteca del Friuli, 1999

Critica (2):

Critica (3):

Critica (4):
Aki Kaurismäki
(Progetto editoriale a cura di); (Progetto editoriale a cura di); (Progetto editoriale a cura di); (Progetto editoriale a cura di) Redazione Internet; Redazione Internet; Redazione Internet; Redazione Internet (Contenuti a cura di); (Contenuti a cura di); (Contenuti a cura di); (Contenuti a cura di) Ufficio Cinema; Ufficio Cinema; Ufficio Cinema; Ufficio Cinema
Valid HTML 4.01! Valid CSS! Level A conformance icon, W3C-WAI Web Content Accessibility Guidelines 1.0 data ultima modifica: 07/04/2009
Il simbolo Sito esterno al web comunale indica che il link è esterno al web comunale