Genuine - Tragödie eines seltsamen Hauses (Die)

Regia:	Wiene Robert
Cast e credits:	Sceneggiatura: Carl Mayer; fotografia: Willy Hameister; scenografia: Cesar Klein; interpreti: Fern Andra (Genuine), Ernst Gronau (Lord Melos), Harald Paulsen (Percy), Albert Bennefeld (Curzon), John Gottowt (Guyard), Hans Heinrich von Twardowski (Florian), Lewis Brody (cameriere); produzione: Decla-Bioscop, Berlin; didascalie: italiane; da: Münchner Filmmuseum e Cineteca del Comune di Bologna; restauro realizzato con il contributo del Proiecto Lumière; l.o.: 2286 m.; origine: Germania, 1920; durata: 80’ a 18 f/s.
Trama:	Robert Wiene girò questo secondo filmespressionista nel 1920 per trarre vantaggio dal successo di Caligari l’anno precedente. Una fantasia elaborata, nella quale una scenografia esuberante compete con una storia bizzarra, segna tematicamente la svolta decisiva per lo sceneggiatore Meyer nel momento in cui rivolge la sua attenzione dai film sui “tiranni” ai film sugli “istinti” che enfatizzano l’insorgere di impulsi e desideri turbolenti in un mondo caotico. Genuine, una sacerdotessa sanguinaria in vendita in un mercato di schiavi orientale, è comprata da un vecchio bizzarro (Gronau), che la confina gelosamente in una specie di gabbia di vetro inaccessibile ai visitatori. Ma Genuine adesca un giovane barbiere per tagliare la gola al vecchio e liberarla, dopo di che diventa una supervamp che consuma tutti gli uomini attorno a lei.
Critica (1):
Critica (2):	Di Genuine non si può certo dire che sia stato un film fortunato: clamoroso flop al botteghino, stroncato dai critici dell’espressionismo e bollato di “operazione puramente commerciale”, è anche stata lungamente un’opera invisibile, disponibile solo in due versioni in bianco e nero, ognuna delle quali ridotta alla metà della lunghezza originale. Finalmente, grazie al lavoro del Münchner Filmmuseum, Genuine ritrova un metraggio molto simile a quello originale e soprattutto riconquista i suoi cromatismi originali, ottenuti dalla comparazione delle due copie nitrato sopravvissute, presso le cineteche di Losanna e di Tolosa. Nicola Mazzanti
Critica (3):
Critica (4):