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Casa dell’esorcismo (La)


Regia:Bava Mario

Cast e credits:
Soggetto e sceneggiatura: A. Leone, A. Citrini; interpreti: Alida Valli, Gabriele Tinti, Elke Sommer, Carmen Silva, Telly Savalas, Alessio Orano, Kathy Leone, Sylva Koscina, Eduardo Fajardo, Robert Alda; produzione: Euro America, Tecisa, Roxy; distribuzione: Cineteca Griffith; origine: Italia, 1975; durata: 92'. Vietato ai minori di 18 anni.

Trama:Mentre un gruppo di turisti americani sta visitando i dintorni della cattedrale di Toledo la giovane Lisa cade in deliquio e viene ricoverata nell'ospedale cittadino. Padre Michael, che si è trovato presente all'incidente e ha rimandato in patria l'amica dell'ammalata, la preoccupata Katy, si interessa ai casi della straniera e, preso atto del brancolare dei medici nonché di crescenti manifestazioni demoniache di Lisa, esercita su di lei degli esorcismi e costringe il demonio a rivelare i retroscena della possessione. Viene così a sapere che Lisa, capitata occasionalmente una notte nella villa di una famiglia nobiliare, ha assistito a una serie di delitti perpetrati dalla contessa e dai suoi familiari nel bel mezzo di messe nere, adulteri e incesti. Padre Michael, che nel corso dell'esorcismo si vedrà rinfacciare dal demonio i suoi amori precedenti alla conversione, per soccorrere Lisa Ryan dovrà cacciare Satana dalla villa maledetta.

Critica (1):Quentin Tarantino: "Mario Bava è uno dei miei registi preferiti: è stato il primo a diventare un eroe per me".
Tim Burton: "Ricordo di aver visto i suoi film: è incredibile come certe sue scene rimangano con te, perché sono così diverse, così piene di emozioni, così verosimili nel dare via ai sogni."
John Landis: "In questa merda che ha appena fatto Mel Gibson, The Passion, che personalmente ritengo sia terribile ma in ogni caso ha scene stilisticamente raffinate, beh sono scene rubate da Mario Bava."
Queste sono le opinioni di grandi registi ad uno dei re dell'horror italiano: Mario Bava, forse più apprezzato all'estero che nel nostro paese. Questo documentario - MARIO BAVA - OPERAZIONE PAURA - realizzato da Sky Cinema, ne mette in luce le qualità, il carattere, attraverso le testimonianze di chi lo ha conosciuto, lavorato, o di chi ha visto i suoi film e ne ha tratto insegnamento. Il regista Joe Dante vede i film di Mario Bava nei "Grindhouses" una specie di Drive-in aperti 24 ore al giorno. In un'intervista televisiva Mario Bava afferma di avere imparato tutto da suo padre Eugenio che girava film e creava effetti speciali, trasmettendogli la passione: a ventidue anni era già un direttore delle fotografia e l'aiuto regista di Rossellini, ma il suo punto di forza erano i trucchi: Monicelli lo ricorda in Guardie e ladri con Totò nella scena dell'inseguimento: "Era molto intelligente" diceva. La stima e la fiducia che riponevano in lui molti registi lo spinsero a diventarlo a sua volta: La maschera del Demonio, la sua opera prima è uno dei primi horror italiani. Joe Dante ricorda che in america il film era vietato ai minori di 12 anni perché era troppo spaventoso. Alcuni effetti erano innovativi per l'epoca, ma nonostante questo, era stato girato in pochi giorni e con pochi mezzi. Barbara Steele, la protagonista del film e star dell'epoca, ricorda che sul set faceva freddo e che Bava non mangiava nemmeno e persino la troupe s'intonava al film (non c'era nessun dubbio che si ispirasse ai racconti del romanticismo). L'attrice prosegue dicendo che la famosa scena del rogo fu molto difficile: addirittura stava bruciando veramente, ma Bava continua a girare incurante di ciò e il grido finale dell'attrice era assolutamente vero. Joe Dante racconta che in quell'epoca il cinema horror americano era dominato da Roger Corman e dalla Hammer Films, una società specializzata in remake horror, soprattutto quelli della Universal e in quel momento stava realizzando una serie tratta dai racconti di Edgar Allan Poe in uno stile vicino a quello di Bava. Lo stesso Corman afferma che gli piaceva molto il suo modo di usare la macchina da presa e le luci. Il regista John Landis si sofferma sulla sua grande capacità di creare tensione e terrore ma da altre testimonianze veniva fuori che era un gran fifone (non è l'unico caso di regista pauroso). Secondo il biografo ufficiale Tim Lucas Operazione paura è stato il film che ha colpito di più per il personaggio della bambina che rappresenta il male simile all'episodio di Fellini Toby Dammit dove c'era lo stesso personaggio. Alberto Bevilaqua dice che a Mario piaceva non seguire una linea logica del racconto, della sceneggiatura e soprattutto nella registrazione del film la scombussolava facendo credere che si viveva una vita senza senso. Bava divenne famoso in America con il film Sei donne per l'assassino, afferma Joe Dante, che fu proiettato nei Drive-in: era un film sadico e violento: adorava usare lo zoom e forse ne abusava. "Nel 1965 ero molto eccitato per l'uscita di Terrore nello spazio, una sorta di trionfo in barba ai pochi mezzi a disposizione: Bava riusciva a convincerti di essere su un altro pianeta ed invece eri a Cinecittà". Dante afferma che questo film ha influenzato Alien. Carlo Rambaldi, l'inventore di E.T., ricorda che Bava amava di più creare effetti speciali che fare il regista: famosa era la trippa di Caltiki - il mostro immortale.
L'abilità non si fermava qui: era in grado di creare modellini o scene miniaturizzate, fatte anche con carta e forbici, che sembravano vere o un letto girevole, come quello usato in Shock. Nel 1975 Bava fu convinto a girare La casa dell'esorcismo, sceneggiatura riadattata di Lisa e il Diavolo per cavalcare l'onda de L'esorcista. Tarantino all'epoca de Le iene non aveva ancora visto Cani arrabbiati (Semaforo rosso) che non era uscito negli anni '70 e fu completato 20 anni dopo: se Le iene fosse uscito nella stessa epoca Cani arrabbiati sarebbe stato il sequel naturale.
www.tvtrash.it

Critica (2):La casa dell'esorcismo non è un mio film, benché porti la mia firma. È la stessa situazione, troppo lunga a spiegare, di un padre cornuto che si ritrova con un figlio non suo, con il suo nome e non può farci niente.
(Mario Bava)

Critica (3):Girato prima di Gli orrori del castello di Norimberga sotto il titolo Lisa e il diavolo, il film deve attendere il 1975 per un'uscita molto rapida e poco notata sugli schermi italiani. Nel frattempo il produttore Alfred Leone aveva convinto Bava a realizzare scene addizionali in modo che il film potesse approfittare del successo ottenuto da L'esorcista di William Friedkin, e a realizzare una versione destinata al mercato americano (Pascal Martinet, cit. in Mario Bava - il cineasta che sapeva troppo, a cura di Stefano Della Casa e Giulia D'agnolo Vallan, Bellaria 6/10 giugno 1995).

Critica (4):
Mario Bava
(Progetto editoriale a cura di); (Progetto editoriale a cura di); (Progetto editoriale a cura di); (Progetto editoriale a cura di) Redazione Internet; Redazione Internet; Redazione Internet; Redazione Internet (Contenuti a cura di); (Contenuti a cura di); (Contenuti a cura di); (Contenuti a cura di) Ufficio Cinema; Ufficio Cinema; Ufficio Cinema; Ufficio Cinema
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