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En attendant les hommes - En attendant les hommes


Regia:Ndiaye Katy Lena

Cast e credits:
Sceneggiatura: Kate Lane Ndiaye; fotografia: Herman Bertiau; musiche: Erwin Vann; montaggio: Yannick Leroy; produzione: Neon Pouge Production; distribuzione: Coe; origine: Senegal, 2007; durata: 56’.

Trama:Nella città di Oualata, tre donne praticano la pittura tradizionale decorando i muri delle case della città.

Critica (1):Sono una donna forte, molto più forte di tanti uomini. Queste parole sono pronunciate da una delle donne della città rossa di Oualata, dove la regista Katy Lena Ndiaye ha girato il suo secondo documentario En attendant les hommes (Aspettando gli uomini, 2007). Il film della regista senegalese è stato proiettato qualche giorno fa a Roma durante la settima edizione del RIFF (Rome Indipendent Film Festival), dopo la sua presentazione, in anteprima nazionale, all’ultimo Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina, dove ha vinto il Premio FNAC come Miglior documentario africano.
Alle porte del deserto della Mauritania, nella città rossa di Oualata, vivono tre donne artiste, che decorano con l’argilla rossa le mura delle case della città. Il documentario pedina le tre le donne, che molto spesso rimangono sole nel villaggio, baluardo che resiste alle avversità del deserto. Senza uomini, le donne parlano e si lasciano andare a confidenze, riflettono e discutono anche di argomenti come l’aborto, con una naturalezza sorprendente.
En attendant les hommes alterna le interviste, realizzate per la maggior parte nell’interno delle case, a scene di vita quotidiana: dai riti tradizionali alla clinica quasi improvvisata e priva di adeguate attrezzature, unico punto di riferimento per le donne di Oualata. Le donne s’incontrano e parlano, passano il tempo giocando e la Ndiaye le osserva, le segue, le interroga, ma non invade i loro spazi, non forza le loro azioni, né i commenti che fanno. Una distanza equilibrata che indaga e osserva con curiosità le tre donne di Oualata che decorano con arte mirabile le mura delle case della città, esprimendosi con pazienza e creatività, senza dimenticare la tradizione, con gli elementi che il deserto offre loro.
La regista già nel suo film d’esordio, Traces, empreintes de femmes (Tracce, impronte di donne, 2003), si è interessata al mondo delle arti al femminile, raccontando l’esperienza delle pitture realizzate dalle donne kassena in Burkina Faso. Le arti tradizionali e il mondo delle donne continuano ad affascinare la Ndiaye: gli uomini sono praticamente invisibili, la loro presenza è legata alla preghiera e alla moschea.
En attendant les hommes cattura per i contrasti di colore che immergono nell’ambiente di Oualata, affascina per l’attenzione stupita con cui segue l’amore e la cura che le donne mettono nel realizzare le loro opere d’arte. Il vento e il sole, la natura aspra e invadente diventa pura armonia nella città nella quale le donne fondono tra loro gli elementi che le circondano per manipolarla, domarla e renderla piacevole accoglienza. La Ndiaye indaga con delicatezza gli universi sconosciuti e nascosti delle città ai margini, delle donne sole e delle arti dimenticate: la scoperta della consapevolezza, della libertà con cui le donne di Oualata percepiscono il rapporto tra uomo e donna sorprende.
En attendant les hommes è un documentario nel quale si alternano momenti di attesa e di piacevole scoperta ad altri di gioco, di scherzo, di curiosità pungente. Tra il rosso, il color sabbia e il bianco, le donne di Oualata si muovono con i loro abiti colorati e sorridendo raccontano la loro vita e le tradizioni legate al matrimonio e alla coppia, confermando il successo del primo documentario di Ndiaye.
Alice Casalini, cinemafrica.org

Critica (2):

Critica (3):

Critica (4):
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