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Protagonisti, i diritti del 1900 - Protagonists, 900’s Rights


Regia:Segre Daniele

Cast e credits:Soggetto: Daniele Segre, Maria Guidotti; fotografia: Paolo Ferrari; montaggio: Daniele Segre; interpreti: Vittorio Foa, Tina Anselmi, Margherita Hack, i protagonisti delle lotte per i diritti sociali e civili dei ‘900 in Italia; produzione: I Cammelli e SPICGIL Nazionale, AUSER Nazionale; distribuzione: I Cammelli; origine: Italia, 2000; durata: 60’.

Trama:Il film di Daniele Segre presentato alla Mostra, si propone come un racconto corale attraverso i ricordi e le testimonianze dei “protagonisti” delle lotte e delle battaglie che hanno impegnato uomini e donne nell’arco del secolo appena concluso.

Critica (1):Un viaggio nell’Italia dei diritti attraverso storie di vita vissuta, racconti lucidi e appassionati, talvolta drammatici, testimonianze di dignità, coraggio, civiltà. Donne e uomini di tutte le regioni italiane compongono un affresco che ci svela, di volta in volta, tante piccole storie: la realtà dei mondo del lavoro, le condizioni di vita in Italia nel corso del Novecento, la rivoluzione industriale, le battaglie politiche e sindacali per il rispetto della dignità dei cittadini e dei lavoratori. Una partitura per volti e voci del secolo appena trascorso che si pone idealmente anche come lettera alle nuove generazioni: un’occasione di riflessione sui diritti e la democrazia e uno strumento attivo di memoria. L’incontro con i protagonisti, noti o sconosciuti, delle lotte condotte nel corso di un secolo, mi ha onorato ed emozionato, Ho voluto raccontare la difficile ed esaltante avventura della conquista di diritti sociali e civili in Italia nel ‘900, diritti che oggi ci sembrano sconosciuti ma che continuano a essere minacciati.
Daniele Segre

Critica (2):“Io lavoravo al telaio e mi alternavo con un uomo. Però la sua paga era più alta della mia. Quante lotte ci sono volute per arrivare alla parità salariale, alla legge sulla maternità. Oggi tante giovani si ritrovano tutto garantito, ma non sanno quante battaglie ci sono volute per conquistare certi diritti”. E proprio a quelle battaglie, quelle lotte che hanno impegnato uomini e donne nell’arco del secolo appena concluso è dedicato Protagonisti, i diritti del 900, il film di Daniele Segre presentato in questa edizione numero 57 della Mostra. Un viaggio per non perdere la memoria, Un lungo itinerario fatto di sofferenze, miserie, morti, ma anche di grande gioia, dignità, orgoglio e civiltà. A partire proprio dall’inizio del secolo appena concluso, quando il Quarto stato si affacciava all’orizzonte della storia deciso a conquistare il “sole dell’avvenire”. Prodotto in collaborazione con l’Auser nazionale, il sindacato pensionati della Cgil-­LiberEtà e Tele+ (dove andrà in onda il 18 ottobre) il film del regista Torinese si propone come un ricco racconto corale attraverso i ricordi e le testimonianze dei “protagonisti” di ieri e di oggi. Tra i quali anche figurano anche Vittorio Foa, Tina Anselmi e Margherita Hack. E sono operai, contadini, lavoratori che quelle battaglie le hanno vissute in prima persona. Donne e uomini che raccontano di un’Italia contadina e povera dove, come ricorda un anziano del Sud “il pane si divideva in piccoli pezzetti perché la fame era tanta e i soldi andavano tutti al padrone”. E dove le scarpe, ricorda un altro lavoratore “si mettevano solo una volta arrivati a scuola per non consumarle”. E ancora, dove le donne non avevano il diritto di voto, e lo sfruttamento sul lavoro era considerato, addirittura, naturale: “Noi siamo donne - racconta un’altra testimone ‑ valiamo meno degli uomini”. Piccole storie personali che narrano le trasformazioni del nostro paese, il passaggio dalle campagne alle fabbriche, il fascismo, gli scioperi. “Nel ’43 ‑ racconta un’operaia toscana ‑ il primo sciopero lo abbiamo fatto noi donne, e tutti sapevano che era contro il fascismo e la guerra”. E poi ci sono i ricordi di Foa sulla Cgil di Giuseppe Di Vittorio. Le prime consapevolezze politiche: “Il comunismo, per me ‑ dice ‑ più che una dottrina è stato il diritto a farsi sentire, a rivendicare la propria esistenza”. E ancora le battaglie delle donne. Quelle per ottenere le camere di allattamento in fabbrica. E quelle, successive, per avere gli asili nido. E via via, battaglia dopo battaglia, l’arrivo degli anni Settanta e dello statuto dei lavoratori. La nascita dello stato sociale, diventato ai nostri giorni il bersaglio principale del dibattito politico. “Per difendere i propri diritti ‑ ricorda una lavoratrice ‑ bisogna conoscere e capire che prima non c’erano”. In questo nostro paese si continua a morire di lavoro”, sottolinea un altro. E Foa conclude: “Bisogna stare attenti perché i diritti non sono conquiste definitive”. Un avvertimento che non possiamo fare a meno di mettere in relazione al tema sollevato da un altro film di Daniele Segre che sta “occupando” quotidianamente il festival: quello sulla chiusura de ‘’l’Unità’’. Ma che speriamo non si trasformi nell’amaro epilogo di questo secolo di storia.
Gabriella Gallozzi

Critica (3):

Critica (4):
Daniele Segre
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