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Scoprendo Forrester - Finding Forrester


Regia:Van Sant Gus

Cast e credits:
Sceneggiatura
: Mike Rich; fotografia: Harris Savides; montaggio: Vladis Oskarsdottir; musica: Bill Frisell; scenografia: Jane Musky; costumi: Ann Roth; interpreti: Sean Connery (William Forrester), Robert Brown (Jamal Wallace), F. Murray Abraham (prof. Robert Crawford), Anna Paquin (Claire Spence), Busta Rhymes (Terrell), April Grace (Ms. Joyce), Michael Pitt (Coleridge), Michael Nouri (dott. Spence), Richard Easton (Matthews), Glenn Fitzgerald (Massie); produzione: Sean Connery, Laurence Mark, Rhonda Tollefson per Columbia Pictures Corporation/Fountainbridge Films/Laurence Mark Productions; distribuzione: Columbia Tristar Films Italia; origine: Usa/Gran Bretagna, 2000; durata: 133’.

Trama:William Forrester è un anziano scrittore che dopo aver vinto un Pulitzer, quarant'anni prima, si è ritirato dal mondo vivendo come un recluso nel suo appartamento di New York. Nella sua vita quieta e solitaria irrompe Jamal Wallace esuberante sedicenne di colore nato nel Bronx che sogna di diventare scrittore...

Critica (1):Quella notte, Sean Connery spezzò il suo volontario esilio nel Bronx puntando in bicicletta su Manhattan. Di scene così stuzzicanti per originalità e autoironia. Scoprendo Forrester di Gus Van Sant fa spesso tesoro, prima di smorzare il tono della commedia con situazioni e caratteri di aurea convenzionalità. In ogni caso, la personalità straripante di Connery, che qui non cade nella trappola di... Entrapment e non fa pesare oltre il lecito il ruolo di produttore, fornisce al regista una solida rete di protezione quando la storia corre in bilico fra temi già abusati, come il rapporto tra maestro e allievo o l’emancipazione dai ghetti o, ancora, la forza vitale del genio ribelle. Da un florilegio di citazioni sfumate, che vanno dal Giovane Holden ad Amadeus, domina alla fine un po’ a sorpresa il bel discorso sull’amicizia: trovi un tesoro nella persona che ti aiuta a uscire dal guscio. Scritto da Gus Van Sant su soggetto dell’esordiente Mike Rich, il film racconta di uno scrittore, William Forrester (Connery, naturalmente) che si è rintanato al terzo piano di una palazzina del Bronx da cui scruta con un binocolo i ragazzi sulla strada. Tra questi afroamericani, abile a giocare a basket e strepitoso nei temi in classe, c’è il sedicenne Jamal, che, attratto da curiosità morbosa, riesce a rompere l’isolamento dello scorbutico Forrester, un unico ma leggendario romanzo in carriera, scritto nel ’53, poi caduto in letargo. Jamal Wallace, col quel nome che «somiglia a un pianto beduino», riesce a svegliarlo stringendo un patto: lui non indagherà sul passato di Forrester e otterrà in cambio preziose lezioni sull’arte dello scrivere. Dopo una prima, sconfortante sortita tra la folla (che strano effetto vedere Connery sconvolto dall’agorafobia), Forrester riapparirà in veste accademica per sottrarre Jamal alle grinfie della mediocrità, ossia alle angherie del professore di liceo Murray Abraham, impeccabile reincarnazione di Salieri. Il ragazzo «battezzato da particolare talento» – definizione sferzante del prof invidioso – è interpretato da un altro esordiente, Rob Brown. Sarà per i preziosismi di regìa che accentuano la fisicità degli attori, ma è certo che il giovane Jamal non sfigura al cospetto della montagna sacra Sean Connery. Di classe, a prendere a modello, è anche la colonna musicale, con due distinte versioni jazzate di Over the rainbow.
Alfredo Boccioletti, Il Resto del Carlino, 25/3/2001

Critica (2):Se hai diretto (con successo) un film su un giovane genio ribelle, è probabile che ti offrano altri film su giovani geni ribelli. E’ la dura legge di Hollywood. Gus Van Sant è autore di ottimi film indipendenti e/o maledetti (Belli e dannati, Da morire) ma ha sfondato con “Will Hunting”, e questo spiega perché Sean Connery, produttore e interprete, l’abbia scelto per Scoprendo Forrester. Ma anche simili “pacchetti” hollywoodiani possono produrre risultati: il film non è male, grazie al sempre affascinante Connery e all’esordiente Rob Brown, davvero sorprendente. Il Forrester del titolo è Connery: uno scrittore anziano, che ha scritto un unico, grande romanzo a 23 anni e si è poi ritirato dal mondo, rifugiandosi in un anonimo appartamento del Bronx.. Brown è invece Jamal, ragazzo afroamericano povero, piccolo genio del basket ma, soprattutto, romanziere in erba che nel misterioso Forrester trova un maestro di letteratura e un secondo padre. Sullo sfondo, l’istituzione: il college di Manhattan dove Jamal studia, il professore carogna che lo perseguita, la ragazza ricchissima che gli fa intravedere mondi sconosciuti. Un romanzo di formazione in cui il vero protagonista è il “formatore”, il maestro. (…)
Alberto Crespi, Film TV, 28/3/2001

Critica (3):

Critica (4):
Gus Van Sant
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