Case di quartiere

Ultimo Aggiornamento: 04/07/2022

A partire dal mese di giugno, con la pubblicazione di un nuovo avviso di partecipazione ai tavoli di co-progettazione, prenderà il via la seconda tappa di questo percorso che coinvolgerà altri dieci centri sociali:

  • CS Biasola
  • Cs Buco Magico
  • CS  Fogliano
  • CS  La Capannina Paradisa
  • CS  Rosta Nuova
  • CS  Orti Montenero
  • CS  Tricolore
  • CS  Nuovo Gramsci La Casetta
  • CS  Carrozzone*
  • CS Orologio* 

* tempi in via di definizione

Come per la prima fase, l’avviso sarà rivolto agli li Enti del Terzo Settore.

Le prossime fasi del progetto

  • Giugno – Luglio 2022: presentazione delle candidature all’Avviso Pubblico “Da Centro Sociale a Casa di quartiere”.
  • Settembre - Ottobre 2022: Tavoli di co-progettazione con gli Enti del Terzo Settore ammessi.
  • Entro ottobre 2022: presentazione delle proposte progettuali per ciascun Centro Sociale.
  • Novembre 2022: valutazione delle proposte progettuali da parte di una commissione esterna secondo i criteri definiti. Pubblicazione delle graduatorie.
  • Dicembre 2022: convenzione e affidamento del Centro Sociale alla nuova gestione.

La rete dei centri sociali

I centri sociali da più di trent’anni sono protagonisti della vita civica di Reggio Emilia: sono luoghi identitari nel cuore dei quartieri e delle frazioni, spazi dedicati alla socialità, alla convivialità a progetti che coinvolgono anziani, famiglie, bambini. Lavorano con altre associazioni e sono un esempio di volontariato attivo di grande spessore.
L’Amministrazione comunale di Reggio Emilia riparte dai centri sociali per co-progettare, insieme ai comitati di gestione, alle associazioni coinvolte e ai singoli volontari un nuovo cammino che, a partire dalla funzione che questi luoghi hanno nel presente, li proietti verso il futuro, accompagnandoli nell’aggiornamento del loro ruolo e degli obiettivi e implementando nuovi potenziali servizi per la cura della comunità e del territorio.
Infatti i centri sociali della nostra città escono da una stagione quanto mai fertile della loro attività: sono stati attivamente coinvolti nei percorsi collaborativi attuati nei quartieri e hanno potuto così da una parte confermare la loro centralità come ‘piazze di quartiere’, dall’altra entrare in relazione con nuovi soggetti e nuove opportunità di azione. Si pensi che nel progetto ‘Qua-Quartiere Bene Comune’ sono stati protagonisti 22 centri sociali in oltre 90 progetti.
Per non parlare del caso di successo per eccellenza: il progetto ‘wi-fi di comunità’ che oggi vede centinaia di famiglie servite dalla banda pubblica grazie alla trasformazione del centro sociale in provider di connettività. Un esempio lampante di come ci sia margine per potenziare il pacchetto di servizi e aggiornarlo alle nuove esigenze, non solo della tecnologia.

Le Case di Quartiere

Ecco dunque il senso del nuovo progetto illustrato nel documento di progetto pubblicato a lato che contraddistinguerà per i centri sociali questa prima fase della nuova consiliatura. L’idea è di accompagnare i centri sociali verso la loro progressiva trasformazione in ‘Case di quartiere” punti strategici per piccoli servizi a favore della comunità di riferimento, come il portierato sociale o la consegna pacchi, o per la realizzazione di spazi per informazioni alla cittadinanza o per l’alfabetizzazione digitale e l’accesso ai servizi on line che oggi costituisce un requisito di cittadinanza.

L’obiettivo è rafforzare e sviluppare ulteriormente il ruolo dei centri sociali e renderli sempre più punti di riferimento per attività sociali, sportive, culturali, di comunità, civiche, ambientali e digitali. La nuova fase di co-progettazione inclusiva dei centri sociali è dunque il riconoscimento del valore e del ruolo ricoperto da questi luoghi nella storia della comunità reggiana: un patrimonio di tutti che ha il proprio punto di forza nella funzione di presidio sociale che tuttora i centri sociali svolgono quotidianamente a supporto di tutte le aree della città, dalle più centrali alle più periferiche ed è in linea con la riformulazione del modello di decentramento che rimette al centro la comunità, i quartieri e gli attori della società civile attraverso il progetto Qua_Il quartiere bene comune